La cronaca di una banale richiesta che apre tuttavia la porta a un labirinto burocratico fatto di numeri di telefono, uffici, pareri discordanti e siti internet che non dicono niente. Tutto per la caduta del ramo di un albero
Com’è difficile chiedere un risarcimento al Comune Quando un parabrezza rotto dà il via a un’odissea
L’inverno piano piano sta tornando a Palermo. Riecco la pioggia, le allerte meteo, gli ingorghi, Mondello che si allaga, le vie cittadine trasformate in fiumi in piena e i rami degli alberi che cadono, spesso sulle auto in sosta. Alla fine della scorsa settimana il computo delle vetture danneggiate, complice la burrasca, è salito ancora. Danni che per buona parta il Comune sarà chiamato a risarcire. Sempre che la pazienza e la tenacia degli automobilisti non abbia un limite. Farsi corrispondere quanto dovuto per un danno da parte dell’ente pare essere impresa piuttosto ardua. Non tanto per la poca disponibilità del Comune a pagare quanto dovuto quanto perché in pochi, anche tra gli addetti ai lavori, sembrano sapere come si faccia.
«Ho avuto un incidente qualche tempo fa – racconta una lettrice di cui raccogliamo la segnalazione -: un grosso ramo è caduto sulla mia auto parcheggiata rompendo il parabrezza. Intervengono i vigili del fuoco, che chiamano i vigili, i quali contattano gli operai del settore ville e giardini e redigono un verbale». Con la constatazione degli agenti della polizia municipale la possibilità di ottenere un risarcimento dovrebbe essere in discesa, ma non è così semplice. «Sono andata per tre volte dai vigili urbani per chiedere il rapporto della constatazione dei danni – prosegue il racconto – e dopo tre giorni ancora non avevano il protocollo, probabilmente perché i primi a intervenire sono stati i vigili del fuoco. Mi rispondono che mi avrebbero fatto sapere. Non è successo».
Si tratta solo dell’inizio di una serie di trafile che sono andate avanti nel tempo. «Dopo circa un mese sono tornata in via Dogali perché l’assicurazione aveva bisogno del loro rapporto, dicono che la pratica finalmente esiste ma non me la possono rilasciare. Devo mandare una mail a un indirizzo di posta richiedendo la copia del rapporto. Mi viene assicurato che è l’unico modo per fare richiesta, ma dopo svariati tentativi senza risposta solo per caso scopro, parlando con un vigile per strada, che per avere copia di un rapporto del proprio infortunio subito non dobbiamo fare quello che ci dicono all’ufficio infortunistica ma fare un bonifico da poco più di un euro e con la ricevuta andare fisicamente in via Dogali a chiedere la copia».
Il tempo però passa e l’assicurazione comincia a fare pressioni. Loro a quanto pare tentano di mettersi in contatto con il Comune, ma il risultato sarebbe stato solo fatica sprecata. Senza alcun feedback da parte del Comune l’unica soluzione per l’assicurazione è adire vie legali, ma in questo modo i tempi si dilaterebbero e l’auto alla signora serve. La donna allora si mette alla ricerca di un contatto, di un ufficio, di qualcuno con cui parlare a cui chiedere delucidazioni. È qui che l’impresa diventa ancora più ardua: nessuno sembra sapere come si fa. La pagina internet del Comune nella sezione dedicata a Richieste risarcimento danni per responsabilità civile verso terzi è a tratti desolante. Aprendola si viene aggrediti da una sfilza di campi vuoti, non si riesce a capire neanche quale sia l’area di competenza per queste cose. Ufficio competente: campo vuoto, Settore/Ufficio: campo vuoto, Dirigente responsabile: campo vuoto. Seguono le icone di un telefono, di un fax di una mail, tutte con a fianco un campo rigorosamente vuoto. E così via.
Per arrivare all’unico campo pieno bisogna scorrere fino a metà pagina, dove sotto la voce Responsabile del procedimento, si trova il nome di Domenico Musacchia, capoarea del settore Verde e vivibilità del Comune di Palermo. Accanto ci sono anche un numero di telefono e una mail. Indirizzo mail utilizzato dalla lettrice e dall’assicurazione, senza successo. Chiamando il numero, invece, «un funzionario spiega, con qualche tentennamento, che devo spedire la mia documentazione, insieme alla descrizione dell’incidente, in viale Diana, indirizzandolo agli uffici comunali dell’area del Verde e così ho fatto, anche se altri funzionari della stessa area mi avevano fornito versioni diverse. Adesso attendo» conclude la lettrice.
Anche MeridioNews ha provato a saperne di più. Tutte le strade hanno portato ancora una volta a Domenico Musacchia, che raggiunto telefonicamente ha spiegato che sarebbe stato sufficiente «scaricare la modulistica per la richiesta di risarcimento dal sito internet e inviarla». Sulla pagina internet di cui sopra, tuttavia, sotto la voce modulistica, neanche a dirlo, il campo è vuoto. Fortunatamente c’è la voce Potere sostitutivo da attivare in caso di inerzia. E in questo caso il Titolare del potere sostitutivo in caso di inerzia è: campo vuoto. Telefono: campo vuoto. Mail: campo vuoto. Per l’attivazione di tale potere può essere inviata apposita istanza alla casella di posta elettronica certificata del Settore/Ufficio competente all’adozione del procedimento finale: campo vuoto. O con scritto indirizzata allo stesso al seguente indirizzo: PALERMO (PA).