Cittadini di Pantelleria contro le trivellazioni «Decreto illegittimo, intervenga Napolitano»

Un ricorso al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, contro il decreto dell’ex ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, che amplia l’area in cui è possibile effettuare trivellazioni nel canale di Sicilia. È quanto hanno presentato alcuni cittadini di Pantelleria con un’azione popolare.

Sono tre i motivi per cui contestano il decreto firmato il 27 dicembre 2012 ed entrato in vigore dopo 90 giorni dalla sulla pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Data a partire dalla quale gli interessati possono presentare istanze di permesso di prospezione o di ricerca per idrocarburi.

Sarebbe quindi illegittimo, in primo luogo perché il ministro Passera non avrebbe avuto l’autorità per firmare tale decreto. «La competenza di sottoscrizione dell’atto sarebbe del dirigente generale del ministero e non di quella del ministro, in virtù del principio della separazione tra organi di indirizzo politico-amministrativo e di gestione», fanno sapere i cittadini.

Non solo in materia sarebbe incompetente il ministro, ma anche il ministero che ha guidato fino ad aprile scorso. «L’allargamento del mare territoriale – scrivono nel ricorso i cittadini, infatti, – è palesemente un atto di politica estera che, ovviamente, non rientra nelle competenze del ministro dello Sviluppo economico». A questo va aggiunto che la trattazione di tale materia, «un atto di politica estera di questa portata non può essere considerato un affare corrente», dichiarano ancora. Eppure, dato che il governo Monti aveva perso la fiducia all’inizio del dicembre 2012, era abilitato a curare solo questi ultimi.

E non sarebbero ancora finiti i vizi di incompetenza per cui si condanna il decreto e quindi si chiede l’intervento straordinario del presidente Giorgio Napolitano. «A monte dell’atto ci sarebbe inoltre un vizio di incompetenza assoluta», dichiarano i cittadini che definiscono falso il luogo di intervento del decreto. «Presuppone di intervenire nell’ambito della piattaforma continentale italiana, ma l’area oggetto della reale estensione ricadrebbe nell’ambito della piattaforma continentale dell’isola di Malta», spiegano.

A sostegno delle richieste dei cittadini di Pantelleria , oltre a una raccolta firme on line, si sono schierati anche i componenti del gruppo regionale del Movimento cinque stelle, critici anche con l’amministrazione dell’isola del Mediterraneo. «Ci troviamo di fronte all’ennesimo insensato tentativo di usurpazione del nostro territorio, peraltro con atti ministeriali che presumibilmente possono essere definiti contra legem – afferma Valentina Palmeri – Con questa azione popolare gli attivisti stanno cercando di difendere l’equilibrio naturalistico di una delle più belle aree del pianeta, fattispecie che, evidentemente, non sembra interessare più di tanto all’amministrazione pantesca».

Critiche anche al governo regionale, soprattutto in merito alla tempistica dell’avvio di un tavolo tecnico circa la questione delle trivellazioni in mare, promesso dall’assessore all’ambiente Mariella Lo Bello alla presenza della commissione Ambiente e delle associazioni ambientaliste. «Stiamo ancora aspettando», conclude Palmeri.

[Foto di Google maps]


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