Cittadella della Regione, avviato il dialogo col Comune In via La Malfa, all’insegna della rigenerazione urbana

«Io non ci sarò per inaugurarlo perchè scado tra cinque anni ma l’albero di ulivo si mette davanti casa non per goderne dell’ombra ma per i propri figli e nipoti». Ha usato una formula retorica, da buon padre di famiglia, il presidente della Regione Nello Musumeci per presentare la delibera – condivisa da tutta la giunta – con la quale il governo ha approvato lo scorso 14 maggio il progetto di un nuovo centro direzionale della Regione. Una sorta di cittadella, da realizzare in via Ugo La Malfa, dove già insiste quello che attualmente è la sede dell’assessorato Territorio e Ambiente. L’obiettivo dichiarato di quest’unico palazzo della Regione, che dovrebbe accorpare in sè tutti gli uffici regionali esistenti, è di risparmiare «27 milioni l’anno di fitto passivo solo a Palermo, in Sicilia attualmente ne paghiamo 40 milioni».

Il progetto è stato redatto dall’ingegnere Tuccio D’Urso, fino a febbraio in servizio alle Infrastrutture e poi dirigente al dipartimento Energia (è stato anche già candidato sindaco a Catania). L’opera, sulla quale il governo Musumeci punta fortemente (tanto da approvare l’atto all’unanimità degli assessori), ha un costo stimato di circa 300 milioni di euro. Per una superficie complessiva di 85mila metri quadrati e uffici per oltre 4mila dipendenti. Come si vede nelle prime bozze del progetto fatte circolare, l’idea sulla quale si insiste è di costruire un complesso immobile a tre torri (due, l’una di fronte l’altra, di 20 piani e un’altra di 30 piani). Inoltre sono previsti tre piani sottoterra, con un parcheggio di circa 1500 auto per i dipendenti e il pubblico. Pare che nella volontà finale ci sia pure quella di realizzare un polo didattico comprendente un asilo, una scuola elementare e una media per i figli dei dipendenti. 

Il progetto è al momento alla fase preliminare. Tra gli obiettivi dichiarati c’è la rigenerazione urbana, utilizzando quindi spazi ed edifici già destinati all’uso cittadino. Una novità assoluta, quella del riuso del territorio, che segna una significativa distanza rispetto ai precedenti prospetti regionali che si erano arenati negli anni passati. La cittadella della Regione è infatti un vecchio pallino politico, come ha ricordato lo stesso Musumeci. «Abbiamo realizzato il sogno di Giuseppe Alessi» ha affermato, citando il primo presidente del dopoguerra. Ci aveva provato, tra gli ultimi, anche il governo Lombardo. Individuando, in un terreno di proprietà della Regione, una possibile sede presso quello che attualmente è l’istituto zooprofilattico. E, ancor prima, presentando un progetto molto ambizioso attorno al Motel Agip. Entrambi, però, mal si conciliavano – per usare un eufemismo – con le esigenze urbanistiche di Palermo.

Il nuovo progetto coincide invece con l’indirizzo dato per la sesta circoscrizione dal nuovo Piano regolare generale, che il Comune dovrebbe adottare a breve. Vale a dire quella di eventuali nuovi insediamenti che si collochino nel contesto preesistente. Niente nuove costruzioni, insomma, ma riqualificazione di quelle esistenti. All’insegna del dialogo tra Comune e Regione. Ecco perchè si prevede di completare le autorizzazioni entro la fine del 2018 per bandire la gara d’appalto nel 2019. La realizzazione dovrebbe essere completata nel 2022. Ovvero, potrebbe avverarsi la previsione di Musumeci di non veder completata l’opera prima della fine del mandato. 

Dal Comune arriva la conferma dei positivi contatti, anche se non ancora formalizzati in una precisa richiesta formale. «Non so cosa abbiano approvato alla Regione – dice l’assessore all’Urbanistica Emilio Arcuri -, posso dire però che nelle settimane scorse ci siamo più volte incontrati. Siamo nella fase dei contatti preliminari. Certamente il Comune è interessato al progetto. Inizialmente ci era stata sottoposta un’idea un po’ azzardata, intorno alla sede dell’assessorato all’Agricoltura, nella circonvallazione di viale Regione (per capirci, nei pressi di viale Leonardo da Vinci). Ma quella è una zona fortemente congestionata, tanto che si era previsto anche un passaggio aereo un po’, diciamo così, garibaldino. La Regione ha recepito le nostre indicazioni e ha lavorato su quest’altro progetto in via La Malfa: questa invece è a nostro parere una zona molto buona per la cittadella».  

Andrea Turco

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