Città pattumiera e presidente Rap in ferie Orlando convoca riunione urgente

Il sindaco Orlando prova a correre ai ripari. E davanti a una città sommersa dai rifiuti chiama a raccolta i responsabili del servizio. Il primo cittadino, infatti, ha convocato una riunione urgente con i consiglieri d’amministrazione della Rap, la struttura dirigenziale dell’ufficio di gabinetto con il suo capo, l’assessore al Patrimonio, Luciano Abbonato, la struttura dirigenziale dell’assessorato Ambiente e il comandante della Polizia municipale. Il vertice, che è in corso, spiegano da Palazzo delle Aquile, è stato indetto per «un esame dell’attuale funzionamento della Rap, del suo funzionamento e delle prospettive future».

Mentre vaste zone della città di trasformano in una pattumiera a cielo aperto, infatti, prosegue il rimpallo di responsabilità. Da un lato sindacati e lavoratori, dall’altro i vertici della partecipata di piazzetta Cairoli. In mezzo il sindaco Orlando, che nei giorni scorsi aveva inviato una lettera di fuoco al presidente della Rap Sergio Marino, puntando il dito su inefficienze nel servizio «non più tollerabili» e annunciando la chiusura del rubinetto. «Non un euro in più a Rap» aveva tuonato, paventando lo spettro del licenziamento per i dirigenti responsabili. Ma la strigliata del primo cittadino non è bastata a portare alla normalità il servizio.

Anzi ha innescato un duro botta e risposta tra Marino e i sindacati. Così se il numero uno di piazzetta Cairoli aveva imputato il caos rifiuti agli operatori che si “imboscano”, a stretto giro di posta era arrivata la replica dei sindacati. «La smetta il presidente Sergio Marino – avevano detto il segretario della Cgil di Palermo, Enzo Campo, e il segretario della Fp Cgil, Filippo Romeo – a scaricare sui lavoratori le sue incapacità di governare un’azienda complessa come la Rap. Dica la verità sui mezzi e sulle attrezzature: rispetto ai mezzi annunciati, sono arrivate solo tre spazzatrici. Da otto mesi ci dicono che ne stanno arrivando 18. E le altre? Dicano la verità».

Per le parti sociali il problema dell’organizzazione del lavoro riguarda l’azienda, che «ha tutti gli strumenti contrattuali e legali cui fare ricorso. Nel caso venissero riscontrate inefficienze dei lavoratori esistono le contestazioni e in caso di gravi inadempienze esistono sanzioni ancora più restrittive». A sostegno del sindaco interviene il presidente del Consiglio comunale, Totò Orlando, per il quale «è insostenibile la situazione relativa alla mancata pulizia di alcune zone della città. Per questo condividiamo la richiesta fatta dal sindaco al presidente della Rap, Sergio Marino, di rimuovere quei dirigenti che entro una settimana non riescono a garantire un servizio efficiente».

Contro l’amministrazione targata Orlando insorge anche il capogruppo democratico a Sala delle Lapidi, Sandro Leonardi. «Mentre la città affoga nell’immondizia, l’amministrazione Orlando presenta una riduzione della Tari che è solo uno specchietto per le allodole. Non solo il gettito previsto di 122 milioni di euro resta altissimo, specie se rapportato al servizio scadente, ma il tanto decantato taglio del 7% è dovuto semplicemente allo spostamento in Amap degli addetti alle caditoie».

Insomma, per il democratico, in campo non c’è «nessuna eliminazione di sprechi, nessun aumento di produttività, nessun provvedimento finalizzato a rendere efficiente una macchina che perde pezzi: i dirigente della vecchia Amia sono sempre al solito posto, la città è piena di rifiuti, i benefit restano intatti. A cambiare è stato solo il nome dell’azienda, un’operazione di marketing pagata in modo salato dai palermitani». E mentre i rifiuti invadono le strade cittadine e con i cumuli di pattume maleodorante tornano anche i roghi di cassonetti, il presidente della Rap ha disertato la seduta della commissione, dedicata proprio alla vertenza della municipalizzata. Causa ferie. Il numero uno di piazzetta Cairoli, infatti, sarebbe all’estero. In vacanza.

Redazione

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