IL LEADER DI VOCE SICILIANA SI CONTRADDICE: COME MAI IN SICILIA SOSTIENE UN GOVERNO CHE STA DSTRUGGENDO L’AUTONOMIA?
“Il risultato elettorale della Regione autonoma di Trento e Bolzano, a Statuto speciale come la Sicilia, deve farci riflettere sulla voglia di autonomia e valorizzazione delle peculiarità del proprio territorio. Voce Siciliana, vuol poter rappresentare l’esperienza vincente cosi come lo è stata quella del Trentino e dell’Alto Adige”. Lo ha dichiarato il deputato regionale Michele Cimino, in riferimento al risultato elettorale delle Provincie autonome di Trento e Bolzano in cui la vittoria di Ugo Rossi, esponente del Patt, il Partito autonomista trentino e tirolese è risultata la formazione più in crescita di questa tornata amministrativa.
Una dichiarazione che fa, per usare un eufemismo, sorridere. Arriva, infatti, da un deputato che negli anni passati ha pure scritto un libro sull’argomento: ‘La Sicilia prima di tutto’ il titolo del volume in cui Cimino, tra le altre cose, dedica alcuni capitoli agli articoli 36 e 37 dello Statuto siciliano. Quegli articoli, cioè, che prevedono l’autonomia tributaria della regione, le riconoscono il diritto di introdurre una fiscalità di vantaggio, e di riscuotere le imposte dalle industrie che hanno stabilimenti nell’Isola. Articoli che, se applicati e gestiti correttamente, potrebbero segnare la rinascita economica della Sicilia. Peccato che Roma, in palese violazione della Costituzione- di cui lo Statuto è parte- non li ha mai voluto riconoscere.
E torniamo a Cimino. Dopo avere scritto quel libro, il deputato regionale lo ha messo nel cassetto. Oggi, infatti, sostiene il Governo Crocetta, che è uno dei peggiori sul fronte dell’Autonomia. Se, infatti, i Governi passati non hanno fatto niente o poco su questo fronte, l’attuale esecutivo siciliano sta facendo tanto. Per distruggere ogni prerogativa autonomistica. Basti pensare proprio alla truffa dell’articolo 37. Un articolo che vale almeno 5 miliardi di euro all’anno e che Crocetta ha svenduto al Governo nazionale per 48 milioni. Che tra l’altro non si sono mai visti. Dove era Comino quando si consumava questo scempio?
Non solo. A dettare l’agenda economica del Governo siciliano è un inviato delle burocrazie ministeriali romane: Luca Bianchi. Che, senza fiatare, e nonostante la Sicilia sia ridotta alla fame, accetta i tagli violentissimi imposti dal Governo di Roma. E, non promuove un ricorso alla Corte Costituzionale, neanche quando è palese la violazione delle prerogative statutarie. Avete mai sentito Cimino dire qualcosa in merito?
In Trentino le cose vanno diversamente. Sono mesi, ad esempio, che il Consiglio regionale, si batte contro il neo-centralismo del Governo nazionale. Seriamente.
Allora, all’onorevole Cimino, autonomista a fasi alterne, chiediamo un po’ di coerenza. Non può fare queste tipo di dichiarazioni e sostenere Crocetta. Una contraddizione in termini talmente evidente e grossolana che può solo essere archiviata nel capitolo ‘ barzellette della politica siciliana’.
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