Che farebbe Monti se tornasse Gesù? Gli farebbe pagare l’Imu sulla grotta

Che farebbe il Governo di Mario Monti se, oggi, il Bambino Gesù decidesse di ripassare in Italia? La domanda non è peregrina, visto che il nuovo ‘Centro’ di Casini e della Cisl di Bonanni hanno deciso di appoggiare il Professore. E dal momento che la Chiesa cattolica ha rivalutato i mercanti cacciati dal Tempio da Gesù, barattando il proprio silenzio sulle nefandezze sociali di quest’ultimo anno compiute dal Governo Monti in cambio del mancato pagamento dell’Imu.

La prima cosa che farebbero Monti, Casini e Bonanni, con la ‘benedizione’ della Chiesa Cattolica, sarebbe quella di far pagare l’Imu sulla grotta a San Giuseppe e a Maria. I quali dovrebbero anche pagare una tassa speciale sul bue e l’asinello. E un’addizionale sulla Stella Cometa (questo perché esiste una tassa sull’ombra e la Stella Cometa, producendo luce, produce anche ombra). (a sinistra Casini e Monti definiscono gli ultimi dettagli dell’Imu sulla grotta del presepe)

Non se la farebbero liscia nemmeno i Re Magi, visto che il Monti degli ultimi giorni ha deciso, bontà sua, di istituire un’imposta sui grandi patrimoni. Ai Re Magi verrebbe subito calcolato lo studio di settore, per verificare se l’oro, l’incenso e la mirra sono giustificati dal fatturato (intanto i Re Magi dovrebbero dare a Monti come acconto un po’ di oro: il resto a saldo).

Verrebbero avviati anche controlli serrati sui pastori. Con nuove tasse su pecorelle, capre, mucche, ricotta, formaggi. Ai pastori anziani la Ministra Elsa Foriero applicherebbe subito la sua nuova legge, impedendogli di andare in pensione. Se qualcuno è già andato in pensione, andrebbe a sommarsi al limbo degli esodati.

Verrebbe inoltre istituita una biglietteria all’entrata della grotta, che verrebbe chiamata: “Prima paga e poi adora”. La gestione di questa biglietteria verrebbe affidata alla Regione siciliana e, segnatamente, agli uffici dell’assessorato dei “Beni culturali e dell’Idenità siciliana” che, proprio grazie a questa “identità”, è sempre riuscita trovare gestori bravissimi nell’arte di far pagare i biglietti (il fatto che gli introiti non arrivino alle ‘casse’ della stessa Regione è un particolare ‘ininfluente’).

Ovviamente, il Governo Monti si occuperebbe anche delle falegnamerie. Con una nuova imposta sulle realizzazioni in legno. (a destra, Raffaele Bonanni arringa i pastori che si rifiutano di pagare il biglietto per entrare nella grotta del presepe)

Novità in vista anche sui “miracoli”. Verrà introdotta un’imposta progressiva sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci e sulla trasformazione dell’acqua in vino, promossa, peraltro, dall’Unione Europea che, com’è noto, ha introdotto i vini prodotti senza uva. Sotto questo profilo, le nozze di Cana hanno solo anticipato di qualche secolo un orientamento fortemente voluto da Bruxelles e dalle massonerie finanziarie, commerciali e truffaldine dell’Unione Europea.

Si prevede anche che una quota dell’imposta sui miracoli vada a Santa Madre Chiesa: per la precisione, il 18 per mille per i miracoli di media caratura (moltiplicazioni di derrate alimentari, passeggiate sull’acqua, eccetera); mentre sulle guarigioni la Chiesa Cattolica incasserà il 28 per mille (con speciali convezioni con gli ospedali di proprietà della stessa Chiesa).

Caro Bambin Gesù, torna che Monti, Casini, la Cisl di Bonanni e la Chiesa dei Monsignori Bertone e Bagnasco ti aspettano con i portafogli spalancati…

 

 

Redazione

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