Gli uffici di Palermo hanno prodotto il documento che definisce la progettazione per la struttura che dovrà accogliere i locali che attualmente sono sparsi nel capoluogo etneo. «A due passi dalla tangenziale nei pressi della fermata della metropolitana»
Centro direzionale, 630mila euro per concorso progettazione Genio Civile: «Sorgerà a Nesima in una posizione strategica»
Nuovi passi avanti per l’iter che dovrebbe portare alla realizzazione della struttura di proprietà regionale a Catania Nord, nel quartiere Nesima. Si tratta del Centro direzionale regionale che la giunta guidata dal presidente Nello Musumeci ha previsto nel capoluogo etneo. Lo stabile dovrebbe accogliere gli uffici regionali sparsi per la città in locali in affitto e consentire, stando ai piani della Regione, un risparmio di fitti passivi per circa un milione di euro l’anno. L’idea è anche quella di farsi carico anche della riqualificazione dell’area attorno all’opera. Del Centro direzionale si parla già da anni. Il progetto ha preso forma dopo l’accordo sottoscritto a marzo scorso col Comune, che ha concesso lo spazio per lo stabile. In attesa di sapere quando inizieranno i lavori, la procedura ha fatto dei passi avanti dopo la determina pubblicata lo scorso 12 maggio. Attraverso il documento, gli uffici del Genio civile di Catania hanno annunciato un concorso di progettazione rivolto ai soggetti interessati. Per l’affidamento della progettazione, infatti, il dipartimento Tecnico della Regione ha incaricato il Genio civile di Catania per un concorso a procedura aperta dal valore 630mila euro. Il coordinamento dell’iniziativa è stato affidato a Gaetano Laudani, ingegnere capo del Genio civile e responsabile unico del procedimento.
«La presentazione delle offerte sarà fatta in maniera anonima, così come prevede la legge – afferma Laudani a MeridioNews – Non sono chiari i tempi in cui si potranno concludere le fasi, ma sono propedeutiche alla realizzazione. Le iniziative partono dalla giunta regionale. L’intenzione è quella di inserire l’opera tra quelle da finanziare con i fondi del Pnrr». L’idea del Centro direzionale a Nesima era già stata resa pubblica l’anno scorso, attraverso una delibera Comunale che aveva scatenato le critiche di alcune associazioni cittadine. La scelta di realizzare una struttura a Nesima superiore non è stata, però, condivisa dagli attivisti, che hanno sottolineato come l’area individuata ricadrebbe «in zona sottoposta a tutela del Piano paesaggistico» dovuto alla presenza della colata lavica del 1669, quindi – sostengono le associazioni – «non edificabile secondo il Prg». Un altro punto contestato dagli attivisti è l’ulteriore occupazione di suolo dello stabile. Pertanto, hanno chiesto di riutilizzare e riqualificare edifici già esistenti. Alle questioni, nei mesi scorsi ha provato a replicare la stessa Regione sottolineando che l’area sarà tutelata.
Considerazioni a cui prova a rispondere a questo giornale anche Laudani. «Quando è stata individuata l’area io non ero presente – precisa l’ingegnere capo – Ma parliamo di un passaggio avvenuto già anni fa. Nel frattempo le considerazioni di carattere paesaggistico e ambientali sono state già vagliate. Anche se non ero presente in queste fasi, avrei in ogni caso condiviso l’idea: stiamo parlando di una struttura che dovrà accogliere diversi uffici e che nella zona Nord di Catania trova la sua posizione strategica – prosegue – Si troverà davanti alla stazione della metropolitana e a due passi dalla tangenziale». Sono tanti i locali previsti nella nuova struttura che dovrà vedere la luce. «Non è sempre semplice riqualificare – osserva Laudani – Qui la Regione dovrà svolgere alcuni servizi importanti. Al momento, molti di questi sono dislocati in varie zona della città e sono in affitto. Penso alla Motorizzazione o agli uffici della zona industriale o al Porto: tutti di competenza regionale. In questa sede la Regione avrà il suo punto di riferimento». Il Comune sarà presente in ogni fase procedurale. Mentre, tra qualche giorno, si attende il bando per la progettazione che permetterà ai privati di partecipare.