Cementeria di Isola delle Femmine: “Le polveri prodotte e trasporto del Pet coke minacciano i siciliani”

L’ALLARME LO LANCIA LA PARLAMENTARE NAZIONALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE, CLAUDIA MANNINO. CHE HA PRESENTATO UN’INTERROGAZIONE ALLA CAMERA SULLE MODALITA’ DI SPEDIZIONE DEL PERICOLOSO DERIVATO DEL PETROLIO DA PORTO EMPEDOCLE A PALERMO

“Una minaccia per la salute, non solo dei cittadini della provincia di Palermo, ma di tutti i siciliani”.

E’ duro l’attacco che arriva dalla deputata Cinquestelle alla Camera, Claudia Mannino, alla cementeria di Isola delle Femmine, “che continua a funzionare in assenza di una valutazione dell’impatto ambientale e sulla base di un’autorizzazione integrata ambientale prossima alla scadenza”.

“Non è tollerabile – afferma Claudia Mannino – che la cementeria continui a minacciare la salute dei cittadini che abitano nei Comuni del Palermitano, interessati dalla dispersione e dalla ricaduta delle polveri prodotte dall’impianto, e di tutti i siciliani, a causa del trasporto e dello scarico del pet-coke nei porti attraverso le strade dell’Isola”.

A dare la stura al “J’accuse” della deputata palermitana è stato il trasporto e la movimentazione del pet coke, un combustibile derivato dal petrolio, dal porto commerciale di Porto Empedocle alla cementeria, dove a fine aprile, sarebbe stato scaricato da una nave e trasportato senza le prescrizioni di legge.

Le operazioni nel porto agrigentino sarebbero avvenute, infatti, senza rispettare le normative: l’imbarcazione, che doveva trasbordare il combustibile su dei tir destinati alla cementeria è stata ormeggiata per ben quattro giorni nello scalo perché il gestore della cementeria di Isola delle Femmine non sarebbe stato in condizione di stoccare il materiale nel deposito. Il pet-coke sarebbe stato trasbordato, con modalità meccanica, dall’imbarcazione nella quale era stato stivato, ad alcuni camion con cassoni aperti, parcheggiati sulle banchine, lungo le quali si muovevano tranquillamente alcuni croceristi, con gravi rischi per la loro salute.

Per questo i deputati del Movimento5Stelle, prima firmataria Claudia Mannino, hanno presentato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, cui chiedono di accertare le modalità con cui si sono svolte le operazioni.

“Il pet-coke – afferma Claudia Mannino – è un materiale pericoloso e utilizzabile, a determinate condizioni, come combustibile. La sua movimentazione in luoghi aperti al pubblico deve essere fatta rispettando la normativa vigente per il trasporto dei materiali pericolosi, e adottando gli accorgimenti idonei ad impedire la produzione e la dispersione delle polveri nell’ambiente. Ma a Porto Empedocle tutto ciò non è accaduto”.

Da qui l’atto parlamentare per chiedere a Lupi di accertare la regolarità di quanto avvenuto nello scalo portuale, a partire dalla verifica del fatto che l’operatore portuale coinvolto fosse stato autorizzato alla movimentazione del pet-coke, solo dopo la verifica dell’impatto ambientale e dei rischi per la salute dei cittadini di Porto Empedocle e dei frequentatori del porto.

Vista la rilevanza nazionale del fenomeno il M5S sollecita pure il Ministro a far sì che tutte le autorità portuali in Italia adottino forme di regolamentazione idonee alla movimentazione del pet-coke. Obiettivo: impedirne la dispersione nell’ambiente, a partire dall’obbligo di adottare modalità di scarico per aspirazione, e di utilizzare, per il trasporto, automezzi con cassoni a chiusura ermetica.

Come se non bastasse, vige sul territorio urbano della città di Palermo il divieto di attraversamento di questo combutibile; i deputati interroganti si chiedono quindi quale percorso abbiano effettuato i tir utilizzati per questo trasporto.

Va da sé che, per arrivare a Palermo da Porto Empedocle, i mezzi di trasporto debbono per forza di cose assere arrivati o dalla strada a scorrimento veloce (o quasi) Palermo-Agrigento; o da Caltanissetta, dall’autostrada. O dalla Palermo-Sciacca. In ogni caso, hanno attraversato la città, mettendo a rischio la salute pubblica.

“Infine – afferma la deputata Mannino – le autorizzazioni in essere della cementeria di Isola non riportano alcuna specifica sulle fonti di approvvigionamento del pet coke”.


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