«Molti sorrisi, qualche lacrima, lo scambio degli anelli, un violino, una signora ultranovantenne seduta in prima fila», a Palermo le prime tre coppie omosessuali sono diventate a tutti gli effetti - soprattutto giuridici - una famiglia
Celebrate le prime unioni civili «Oggi un altro muro è crollato»
Sono state officiate dal sindaco Leoluca Orlando le prime unioni civili dall’approvazione della nuova legge nazionale. A villa Trabia, luogo dove abitualmente il Comune concede lo spazio per i matrimoni con rito civile, i primi a dire sì, diventando a tutti gli effetti una famiglia, giuridicamente, sono stati Carlo Verri e Claudio Lo Bosco. Un evento reso possibile in tempi brevi dagli uffici comunali, che in appena 19 giorni – il decreto che ha consentito alla legge di essere effettiva è in attuazione dallo scorso primo agosto – ha preparato le documentazioni e sistemato i cavilli burocratici necessari per partire.
«Un altro muro è crollato – dice Daniela Tomasino, presidente dell’Arcigay Palermo, che affida ai social il proprio pensiero – Non mi stancherò mai di dire che un’unione civile non è un matrimonio, e che questa legge, per la prima volta, stabilisce una discriminazione tra coppie omosessuali (che non possono sposarsi) e coppie etero (che non possono unirsi civilmente). Ma associati all’unione ci sono diritti veri e concreti, e vedere l’emozione di chi si univa e soprattutto delle loro famiglie e degli amici oggi è stato bello».
«Molti sorrisi, qualche lacrima, lo scambio degli anelli, un violino, una signora ultranovantenne seduta in prima fila: queste sono le immagini che resteranno di questa bella giornata – continua Tomasino – Tra l’altro, ancora una volta da un sindaco del Sud arriva un sonoro ceffone a quei sindaci indegni che in ogni modo ostacolano il benessere dei cittadini Lgbt».