La radio che dà voce agli studenti

“Cosa farò da grande” è il nuovo programma radio-fonico interamente dedicato alle facoltà catanesi, in onda su Radio Flash,  dal lunedì al sabato (dalle 14 alle 16). Ideato e condotto da Fabio Tosto, il “nuovo momento acustico” esplode di originalità: sono proprio gli studenti delle facoltà di Lingue e letterature straniere, Giurisprudenza, Ingegneria, Scienze politiche, Economia e Medicina a prendere la parola durante la trasmissione, rendendo il mondo universitario della città di Catania protagonista di uno spazio radiofonico.

 

Insieme a Fabio Tosto gli studenti infatti si calano nelle vesti di conduttori, andando in onda privi di ogni autocontrollo, affrontando gli argomenti più svariati nella maniera più spontanea possibile, raccontandosi, divertendosi.

Noi di Step1 volevamo saperne di più. Siamo riusciti a fissare un appuntamento con l’ideatore e conduttore del programma.

 

Fabio, come è nata l’idea di questo programma? 

“Era da tempo che pensavo di realizzare un programma dedicato all’università catanese. Nessuno, prima di Radio Flash, aveva mai dedicato spazi radiofonici al mondo universitario, ma solo alle scuole superiori. Quindi l’idea di essere i primi a farlo, ben si sposava con la  nostra radio, assetata di originalità e novità. L’idea è nata quando, organizzando sovente serate universitarie in diverse discoteche, sono entrato in diretto contatto con gli studenti. Uno di loro una volta mi ha detto : “Non c’è nessuno che si occupa di noi” e ho pensato che fosse giunto il momento di valorizzarli, ritagliando per loro uno spazio all’interno di Radio-Flash”.

 

Di cosa si parla nel programma?

“Lo scopo è quello di dare libero spazio agli studenti di esprimersi. Sono loro i veri conduttori del programma: l’Ateneo catanese è l’argomento centrale. Dire questo significa in realtà che gli argomenti affrontati sono diversissimi e spesso maturano durante la trasmissione. Si spazia dalla tensione per un esame all’esperienza del cenone di capodanno. Le improvvisazioni non mancano e ogni intervento è benaccetto. I ragazzi parlano di se come fossero fra amici, dimenticando spesso di essere in onda. A parer mio questo è l’aspetto più interessante: una volta rotto il ghiaccio con questo disagio, gli studenti riescono a dialogare con me e i loro colleghi con spontaneità e disinvoltura, regalando al programma un tono divertente e piacevole. In tal modo chiunque può fermarsi sulla nostra frequenza ed ascoltarci.”

 

Cosa può offrire concretamente il programma “Cosa farò da grande” ai suoi ascoltatori?

“Questa è una bella domanda! Infatti creare un programma radiofonico che si incentri sul mondo universitario, non vuol dire dedicarlo ad una ristretta cerchia di persone, gli studenti universitari, appunto. Oltre ad offrire agli universitari la possibilità di esprimere le loro idee, “cosa farò da grande” diventa un momento importante anche per tutti gli studenti delle scuole superiori, che possono così iniziare a familiarizzare col mondo universitario senza aspettare il 5° anno. Spesso i ragazzi delle scuole superiori si trovano impreparati di fronte la scelta relativa alla facoltà da frequentare. Il nostro programma da loro idea di quali materie vengono studiate nelle rispettive facoltà, di come gli esami vengono affrontati… Insomma, da loro modo di avere un primo approccio non indifferente con un mondo fino ad allora del tutto sconosciuto.

Tuttavia il nostro programma può essere ascoltato anche da un autotrenista che si dirige al Nord Italia col suo furgoncino colmo di latticini: tutti possono trarre un insegnamento ascoltando “Cosa farò da grande” o semplicemente scorgervi un momento per rilassarsi”

 

Come si svolge il programma?

“Ogni giorno della settimana è dedicato a una particolare facoltà. Il nostro calendario è: Scienze politiche il lunedì, Giurisprudenza il martedì, Ingegneria il mercoledì, Lingue e letterature straniere il giovedì, Economia il venerdì  e Medicina il sabato. Ad aiutarmi alla conduzione del programma sono due ragazzi scelti per ogni facoltà, che mi sono personalmente preoccupato di trovare. Ovviamente a seconda della facoltà in questione, l’argomento si sposta sulle specifiche problematiche ad essa inerenti. Si parla di legge con  Giurisprudenza e si traducono canzoni straniere in italiano con le ragazze di Lingue, per farti un esempio. Oltre ai ragazzi che vengono ad aiutarmi in studio, possiamo disporre dell’aiuto di due inviati all’interno della stessa facoltà. I nostri inviati vanno ad intervistare i colleghi sulle questioni affrontate quel particolare giorno e grazie ad una rete fissa che mette in collegamento il nostro studio con le diverse facoltà, riusciamo in tempo reale a trasmettere i punti di vista degli studenti intervistati. L’interazione è la parola chiave.

Infine, tra breve dovremmo attivare una rubrica all’interno del programma. Pensiamo a dei “test” rivolti direttamente ai nostri studenti. Insomma delle vere e proprie interrogazioni in onda. Non credi sia veramente divertente, oltre che interessante?”

 

L’idea di realizzare un programma del genere può essere interpretata come un momento di critica nei confronti delle facoltà catanesi?

“Beh, l’idea non è quella di polemizzare. Chiaramente vengono sollevati alcuni problemi, ma in maniera molto leggera, scherzosamente, direi, con toni vivaci e animati. Nessuno vuole attaccare nessuno.

Si può chiacchierare del disagio di 100 studenti tenuti a fare un esame in un’aula per 40 persone, ma lo si fa scherzando e ridendo. La denuncia si scorge solo ad un orecchio attento, se si vuole. La simpatia resta il nostro miglior ingrediente”.

 

Ma cosa ne pensano gli studenti? Ecco cosa dicono Alice Tomasello, Valentina Pafumi e Carmelo Plumari, studenti del terzo anno di Lingue e letterature straniere, in Scienze per la comunicazione Internazionale.

 

Come siete giunti a conoscenza del programma “Cosa farò da grande”?

“E’ stato Fabio a contattarmi. Io poi mi sono preoccupata di dirlo anche a Valentina, una mia collega di corso. Poi si è unito a noi anche Carmelo, pure lui nostro collega”, spiega Alice.

 

Perché un programma del genere risulta così importante per gli studenti universitari? La vostra facoltà non vi lascia molto spazio per esprimervi? Vi sentite, insomma, coinvolti? Siete resi partecipi di ciò che accade all’interno della vostra facoltà?

“La trasmissione radio è una divertente e simpatica alternativa. Un modo in più per dare voce agli studenti universitari. Tuttavia, non ci sentiamo per nulla esclusi dalla nostra facoltà. Moltissimi professori mettono a disposizione dei forum via web, all’interno dei quali ogni studente può intervenire e dire la sua. Molti forum sono adibiti allo scambio di appunti e materiale utile alla preparazione degli esami. Francamente non mancano i modi per potersi esprimere, tuttavia “Cosa farò da grande” è un interessante momento di interazione, sarebbe un peccato non approfittarne”, dicono Valentina e Carmelo.

 

Che l’idea del nuovo programma nasca all’interno di Radio Flash non stupisce nessuno. L’emittente, ascoltata in tutta Sicilia Centro-orientale, non perde occasione per affrontare ancora una volta ciò che nessuno ha mai pensato di affrontare prima : “Belli o brutti siamo noi”, ecco il suo motto. E allora mettetevi in ascolto… potreste essere voi i prossimi conduttori.

 

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