‘Il fantasma di Canterville’… stanco anche di essere stanco!

Titolo: Il fantasma di Canterville. Autore: Oscar Wilde. Adattamento: Eliana Esposito. Regia:  Giampaolo Romania. Scene: Bernardo Perrone. Costumi: Rosy Bellomia. Suono: Marco Asero. Interpreti: Piero Sammataro, Eliana Esposito, Giuseppe Calaciura, Silvia Scipilliti, Lorenzo Faletti, Fiorenza Barbagallo, Salvo Musumeci. Produzione: Teatro del Canovaccio.

La storia è abbastanza nota. E viene introdotta in apertura da una telefonata chiarificatrice che coinvolge il pubblico con luci accese e sipario ancora chiuso. Il signor Otis, a capo di una ricca e potente famiglia statunitense, decide di acquistare e trasferirsi in un tetro castello inglese nonostante sia messo al corrente, dallo stesso proprietario, circa l’inquietante presenza del fantasma di Sir Simon De Canterville, che a quattro secoli dalla sua scomparsa si aggira ancora nella dimora. Alla notizia “premonitrice”, il beffardo capofamiglia risponde “Prenderò tutto il pacchetto, fantasma compreso!”. Da questo momento avrà inizio la sequela di buffe e sfortunate vicende dello spettro alle prese con gli irrispettosi nuovi coinquilini, in una comica inversione dei ruoli. È in scena lo scontro generazionale tra il Vecchio e il Nuovo Mondo: la nostalgia tutta romantica da un lato e l‘imperialismo razionale, pragmatico, materialista dall’altro. A sovrastare e successivamente soggiogare i due schieramenti sarà l’Arte, nelle vesti di una Virginia (Eliana Esposito) ancora incontaminata per età e carattere e quindi neutrale. Il messaggio originale del grande Wilde, mantenuto inalterato in questa versione teatrale, è che “il futuro appartiene agli artisti” perché l’arte non muore mai. 

A partire da un testo comunque ancora oggi valido, adattamento e regia hanno puntato alla modernizzazione e attualizzazione di battute e dialoghi. In particolare, numerosi sono i riferimenti alla grande industria del cinema americano, da John Wayne a Rossella O’Hara, da Al Capone a Lassie, miti rivissuti e rivisitati in chiave umoristica dal nonnino rimbambito (Salvo Musumeci). Da contorno, una scenografia rudimentale, costituita da pannelli di cartone in chiaroscuro per ricreare l’atmosfera decadente del maniero, e luci ed effetti sonori a sottolineare il gioco di alternanza horror/humour. Come le musiche “sinistre” in sottofondo alle bizzarre danze tribali che Sir Simon esegue per liberarsi dalle catene arrugginite, che lo opprimono da secoli ormai. O l’aspetto tenebroso della domestica (Silvia Scipilliti) che stride con il ridicolo suono di un campanellino, a chiusura di ogni sua apparizione.  

Le originali trovate registiche sono state ben accolte e brillantemente interpretate dalla compagnia di attori, che nella scena ha dimostrato forte affiatamento e coerenza di stile. Un apprezzamento per tutti. Notevole l’interpretazione di Virginia Otis, la “pecora nera”, in quanto “la più carina e graziosa di tutto il resto di quella villana, volgare e disonesta famiglia!” a detta dello spirito stesso. Azzeccata l’accoppiata nonno-nipote (Giuseppe Calaciura), che mantiene e rafforza il tono comico della pièce, meritando un “Bravi” in scena, a metà rappresentazione. Divertente anche il personaggio della stramba governante, impaurita più dal mondo esterno che dalla tenebrosa fortezza, ormai suo “habitat naturale”. Convincenti i coniugi Otis, Lorenzo Faletti nei panni dello scettico ministro degli Stati Uniti e Fiorenza Barbagallo, sua superficiale mogliettina. Perla dello spettacolo Piero Sammataro nel ruolo dello “spettrale” protagonista Lord Canterville. “Un personaggio che mi calza a pennello, in un genere grottesco “ridente” dai toni surreali e tragicomici” ha dichiarato l’attore, “ogni volta che recito si rinnova la mia lunga storia d’amore con il palcoscenico, in una sorta d’identificazione profonda e viscerale”. Lo premiano uno scroscio d’applausi finale e una rosa rossa.

Per chi volesse nutrirsi di un teatro “vero, prezioso e intelligente” (Sammataro docet) un’atmosfera familiare è pronta a riscaldarvi nell’accogliente sala di via Gulli nr 12. Lo spettacolo ha avuto tanto successo che le repliche sono tutte complete fino a mercoledì. La produzione del Teatro del Canovaccio invita chi fosse interessato a prenotare al numero telefonico 095 530761 o agli altri recapiti consultabili nel sito www.teatrodelcanovaccio.it. Qualora si raggiungesse il numero, infatti, la compagnia sarebbe disposta ad eseguire un’ulteriore esibizione nella serata di giovedì 18.


Info:
095530761 / 3284254497
Web: info@teatrodelcanovaccio.it
www.teatrodelcanovaccio.it


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

La notizia della morte di Ubaldo Ferrini ha aperto nella mia mente una caterva di finestrelle come pop-up. Finestrelle alle quali non saprei neanche dare un ordine preciso. Ricordi forse anche sbagliati (chiedo ai lettori di correggermi ove sbagliassi), ma di una cosa sono certo: questi pop-up sono uniti da un filo conduttore a cavallo […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]