Catania pride, tra bandiere arcobaleno e tricolori «La prossima sfida? Farlo a Picanello o a Librino»

La dedica alla catanese Adele Puglisi, uccisa nell’attentato di Dacca. Le bandiere arcobaleno che lasciano il posto a quelle dell’Italia, in vista dell’imminente partita degli Europei 2016. La prostituta che ammicca verso il giovane poliziotto muscoloso e poi gli urla: «Futti, futti, ca’ dio perdona a tutti. E ora arrestami, non essere timido!». Anche quest’anno il Catania pride non è passato inosservato. Lo hanno notato i turisti divertiti in giro per via Etnea. Lo ha guardato – sorridendo – l’anziano signore seduto su una panchina davanti alla villa Bellini che, appena ha visto passare una giunonica transessuale vestita di pailletes, si è lasciato andare a un «Bedda matri» detto col cuore. Lo hanno messo in piedi tre associazioni: Arcigay Catania, Open mind e Famiglie arcobaleno. Le altre hanno partecipato alla parata, ma non l’hanno organizzata. Segno di una mancata condivisione di modi, più che d’intenti, che fa da sfondo a tutto il corteo. 

«Quest’anno siamo partiti con più del doppio delle persone degli altri anni, ci sono molte adesioni e molte associazioni», dice Giovanni Caloggero, vicepresidente dell’Arcigay etnea e consigliere nazionale. «L’intesa si costruisce all’inizio, non a cose fatte», sostengono in molti. In mezzo c’è la trans davanti allo striscione d’apertura che ferma un uomo in camicia, cravatta, valigetta e occhiali, che attraversa viale Regina Margherita e gli dice: «Gioia, ma non è meglio che ti dichiari invece di restare ammucciato?», e  gli dà una carezza sulla guancia. «Noi siamo insieme da un anno e un mese, oggi», dicono Sanni e Leonardo. Ventitré anni lei, diciotto lui, entrambi in fase di transizione. 

Sanni viene da Messina ed è nata di sesso maschile, Leonardo è di Viareggio ed è nato di sesso femminile. Si sono conosciuti su Facebook, su un gruppo che parlava di transessualità. Lei ha raggiunto lui e adesso vivono insieme nella città dello Stretto. «C’era il pride a Catania e siamo venuti», afferma Sanni. A settembre completerà la sua transizione in maniera chirurgica: andrà a operarsi in Thailandia, «lo farò privatamente, i chirurghi sono i migliori lì». Ha iniziato il suo percorso due anni fa, col supporto dei genitori, in giro anche loro per il Pride. Ha addosso un cartello contro la transfobia: «Messina è un posto abbastanza aperto, vedo io. Io ho cambiato i documenti senza l’operazione, sono stata la prima in Italia anche grazie al giudice». Leonardo, invece, il suo percorso non l’ha ancora iniziato. Farà una mastectomia, in Italia perché è un’operazione semplice, poi il cambio anagrafico e poi la terapia ormonale.

Dietro di loro Andrea e Davide (23 e 27 anni) ballano Raffaella Carrà. Uno viene da Siracusa e frequenta l’Accademia delle Belle arti a Catania, l’altro è romano e fa il fotografo. «Spero di riuscire a trasferirmi a Catania – dichiara Davide – La gente è più sorridente, si vive meglio. Sono venuto per la prima volta qua dieci anni fa, avevo diciassette anni». La comunità lgbtqi catanese è «ovviamente più ristretta rispetto a quella di Roma, ma da qualche parte bisogna cominciare, no?». E Andrea è d’accordo: «Gli spazi ci sono, la comunità catanese è vivace. Se la gioca con quella di Palermo, ma alla fine mi pare che collaborino». Infatti in via Etnea c’è anche Rosario Adamo, rappresentante dell’associazione Famiglie arcobaleno e padre dei due gemelli Iacopo e Tommaso. Alle sue spalle gli artisti di Gammazita si esibiscono con gli hula hoop.

«Lavoro un po’ qua e un po’ là, adesso sono qua», racconta Mauro, 57 anni. Ne dimostra almeno venti di meno e si occupa di moda. Indossa pantaloni di pelle che mostrano un paio di boxer mimetici grigi. Un collare al collo, catene ovunque e muscoli scolpiti. «Sono qui a manifestare per solidarietà con chi subisce discriminazioni», afferma. «Sono gay, ovviamente – dice – Ma in vita mia nessuno mi ha mai urlato ricchione in mezzo alla strada, quindi sono fortunato. Mi sembra giusto essere qua per chi lo è stato meno di me». «Gay, lesbichi, transi, tutti pari: facciamo l’amore, facciamo la pace», dice una donna al megafono. Si trova sul camioncino che chiude il corteo, quello con lo striscione di San Berillo, assieme ad alcune altre donne. «Tutte prostitute», dice Franchina, storica rappresentante del quartiere a luci rosse della città. «Siete bellissime», grida una ragazza. «Io? – risponde poi – Non mi voglio definire. Non è il mio genere a dire chi sono». «Al Pride si respira sempre un’aria bellissima – aggiunge un partecipante – ma non è il momento di andare oltre? Perché sempre nel salotto buono? La prossima sfida è un’altra: il Pride deve andare a Picanello, a Librino!».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]