Gli avvocati difensori di Francesco Arcuri, uno dei sei imputati per il delitto del penalista, hanno chiesto che venga acquisita la ripresa di una telecamera che mostrerebbero i luoghi in prossimità dell’aggressione. ««Potremmo avere una visuale della piazza, di via Turrisi e di via Volturno e delle varie intersecazioni»
Caso Fragalà, un nuovo video della sera dell’omicidio «All’ora del delitto si vede un uomo con un bastone»
Un uomo vestito di scuro, che tiene in mano un bastone e che attraversa la strada in direzione di piazza Vittorio Emanuele Orlando. Nemmeno due minuti dopo, a pochi metri, viene aggredito a morte l’avvocato Enzo Fragalà, appena uscito dal suo studio di fronte al tribunale, sotto ai portici. Solo pochi istanti prima una telecamera piazzata al civico 83 di via Volturno riprende quell’uomo passare e dirigersi verso quella che di lì a breve sarà la scena di un delitto. È il 23 febbraio 2010, ma queste immagini, che catturano per pochi secondo il passaggio di questo soggetto, non vengono acquisite subito. A parlarne questa mattina in aula, durante il processo che si celebra davanti ai giudici della prima corte d’assise, sono gli avvocati Michele Giovinco e Filippo Gallina, che difendono uno dei sei imputati del delitto, Francesco Arcuri. Chiedendone anche l’acquisizione, per la quale la corte si è riservata di decidere. «Un documento rilevante – dice subito l’avvocato Giovinco -, perché da questa telecamera potremmo capire se la ricostruzione fatta dall’imputato Antonino Siragusa e dal collaboratore Francesco Chiarello possa essere compatibile con gli esiti che sono stati filmati nella telecamera».
«Tra le ore 20:38:02 e le 20:38:05, compatibile con l’orario dei fatti di cui ci stiamo occupando, si vede attraversare un soggetto che per caratteristiche antropometriche, caratteristiche dell’abbigliamento e per la presenza nella sua mano di un bastone potrebbe essere compatibile con lo scenario dei fatto del processo – spiega ancora il legale -. Un soggetto che attraversa la strada in direzione di piazza Vittorio Emanuele Orlando due minuti prima dei fatti oggetto del processo, ritengo sia un’immagine necessaria e rilevante». La telecamera punta sul lato destro della via Volturno, sul bar che c’è a pochi metri da Porta Carini. Acquisire queste immagini, adesso, permetterebbe secondo i difensori di completare lo scenario e il quadro fornito dalle immagini prelevate da altre telecamere della zona. Così da avere una visuale della piazza del tribunale, di via Turrisi e di via Volturno e delle varie intersecazioni. Quasi una visuale della scena del delitto da un’altra angolazione, verrebbe da dire. Anche perché sempre questa videocamera, da quella prospettiva, dovrebbe aver immortalato anche il passaggio della motocicletta con a bordo due uomini con casco e mazza in mano dalla via Salesio Balsano, girando poi per via Volturno, secondo le ricostruzioni dei testimoni, di Siragusa e di Chiarello.
I due difensori rintracciano queste immagini immortalate, come tutte le altre già acquisite, la sera del delitto, rileggendo una deposizione del maggiore Dario Ferrara, che all’epoca indagò sull’omicidio del penalista. Un documento in cui riferisce di un incontro fra Arcuri (anche lui tra gli imputati a processo), Di Giovanni e Auteri immortalato proprio da quella telecamera; immagine poi estrapolata nell’ambito del procedimento penale cosiddetto Eleio. «Ci siamo resi conto, tramite attività investigativa della difesa, che era stata installata appunto questa telecamera che puntava il bar Porta Carini in via Volturno 78, dalla visione degli atti di quel procedimento», continua l’avvocato Giovinco. Da quella scoperta, è seguita immediata la richiesta all’ufficio della Procura per ottenere a loro volta quelle immagini e poterle visionare, permesso arrivato lo scorso luglio.