«Caso Experia, intervenga il Comune»

Sul caso Experia non si spengono i riflettori: a poco più di una settimana dall’incontro di una delegazione del CPO con il commissario straordinario dell’Ersu, venerdì mattina gli stessi delegati sono stati ricevuti a Palazzo degli Elefanti da Marco Consoli, presidente del consiglio comunale in quota all’MPA, dal capogruppo del Partito Democratico, Francesco Montemagno, dalla consigliera PD Francesca Raciti, e dal vicecapogruppo de La Destra, Gemma Lo Presti.

«E’ la prima occasione che ho d’incontrarvi», ha esordito Consoli. «Non nascondo che inizialmente ho guardato la questione con distacco, per via della mia opinione sui centri sociali. Però, il fatto che accanto all’Experia ci fosse un comitato di cittadini mi ha fatto pensare che potenzialmente avessi sbagliato il mio giudizio. Oppure che il discorso dell’Experia andasse approfondito. Mi pare evidente che, essendoci delle madri e dei padri di famiglia che contestano lo sgombero, l’approfondimento sia doveroso».

Un intero quartiere che si mobilita «è un caso sociale», ha sostenuto Montemagno, poiché «quando il Comune non riesce ad essere presente, entrano in gioco le associazioni, di qualunque tipo esse siano, che si chiamino “Experia” oppure “Caritas diocesana”».

Dello stesso avviso, nonostante l’opposta fazione politica, Gemma Lo Presti: «Uno sgombero non può limitare un’attività che ferve: dobbiamo individuare e portare alla piena legalità il lavoro di quest’associazione. Ovviamente, partendo da questo percorso propositivo, può esserci l’occasione per intavolare una discussione più ampia che si estenda a tutte le municipalità, non soltanto all’Antico Corso, che ha indubbiamente la priorità, in questo momento».

Lo sgombero del CPO Experia, con tutta la questione che ne è seguita, dovrebbe essere, dunque, la scintilla per avviare una serie di progetti per la riqualificazione sociale della città intera, nei confronti della quale, secondo Giusy Milazzo, della CGIL, presente all’incontro, «l’amministrazione comunale è sempre stata carente».

Ed è per denunciare quest’assenza che «abbiamo occupato il CPO Experia: volevamo sottolineare come vengono abbandonati luoghi che sono di tutti», ha affermato Rosanna Fiume, del Comitato Antico Corso.

«Ci sono posti che vanno restituiti al quartiere», ha detto Valentina Riolo, consigliere di quartiere nella I municipalità, PD. «Non dimentichiamo il Bastione degli Infetti, occupato simbolicamente qualche tempo fa: per riconsegnarlo alla gente basterebbero pochissimi soldi. Perché non lo si fa?».

Le richieste del CPO sono state esplicitate da Luigi Marino, uno degli storici occupanti dell’Experia: «La solidarietà reale che s’è vista in questi ultimi mesi è la dimostrazione che il quartiere sta difendendo casa sua: l’Experia era la casa dell’Antico Corso. La giunta comunale non può stare in silenzio di fronte a tutto questo: chiediamo che si faccia un consiglio comunale straordinario per discutere delle sorti del CPO. E’ un problema talmente legato al tessuto urbano che solo il Comune può occuparsene per bene. Chiediamo, inoltre, che sia spiegato quale sarà il futuro del quartiere, visto che il progetto di integrazione territorio-università, a Catania, è miseramente fallito».

«Convocherò la conferenza dei capigruppo e, se mi autorizzeranno, indirò un consiglio comunale straordinario», ha risposto Consoli. Che ha anche aggiunto: «Domanderò al sindaco di avviare ufficialmente un’interlocuzione con l’Experia e, contemporaneamente, con l’amministrazione regionale, proprietaria dell’immobile dell’ex cinema. Che ben venga una riassegnazione di quei locali al CPO, purché ci sia una convenzione che riconduca tutto alla legalità».

Dopo la Regione, l’Ersu e la sovrintendenza ai BB. CC., la palla dell’Experia sembra intenzionata a passare al Comune.


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