Il governo di Matteo Renzi aveva promesso che la carta d’identità elettronica sarebbe arrivata, dopo quasi 20 anni di sperimentazioni e insuccessi, entro il mese di marzo. Il sindaco Enzo Bianco aveva detto che gli uffici del Comune di Catania sarebbero stata pronti a rilasciare il nuovo documento a partire dal 22 agosto. Ma i programmi non sono stati rispettati, come è spesso capitato a partire dal 2001. «Siamo spiacenti, ma il servizio ancora non è partito, forse partirà a fine settembre». Così l’ufficio comunale risponde in una email a Riccardo, lettore di MeridioNews che scrive alla redazione: «È una vergogna, non che ciò ci stupisca, ma non per questo dobbiamo e possiamo accettarlo». Negli uffici del Centro elaborazione dati etneo i macchinari per l’emissione delle nuove smart card sono già arrivati, ma il ministero degli Interni li ha spediti nel periodo di Ferragosto. «Un tecnico esterno ha effettuato il montaggio – spiegano gli addetti – ma siamo in fase di organizzazione. Dopo le ferie si definirà tutto». Intanto circa 20 cittadini etnei hanno già fatto richiesta per ottenere il documento e saranno loro a testarlo quando verrà dato il via libera.
Nell’attesa, però, i punti da chiarire non mancano. Non è ancora chiaro agli uffici comunali chi si dovrà occupare della manutenzione dei terminali. Così come non c’è un costo ufficiale per il rilascio: «Il prezzo consigliato dal ministero è di 22 euro ma è ancora da stabilire ufficialmente». Punti interrogativi che fanno da contraltare alle dichiarazioni che il primo cittadino etneo aveva rilasciato a metà luglio. «Catania è pronta – aveva detto Bianco – siamo perfettamente in linea con il programma di Italia digitale voluto fortemente dal governo Renzi». L’unico ufficio che almeno in un primo momento potrà rilasciare il Cie sarà proprio il Centro elaborazioni dati, successivamente si proverà a estendere il servizio anche nelle varie circoscrizioni. I tempi anche in questo caso non sembrano brevissimi perché bisognerà formare i dipendenti di palazzo degli Elefanti.
La sostituta della carta d’identità cartacea non ha avuto vita facile fin dall’inizio del suo lancio, ormai risalente al lontano 2001. Anni di prove, fondi e investimenti per milioni di euro con un servizio che non è mai riuscito a decollare davvero. A Catania negli anni scorsi è stato addirittura aperto un mutuo da 300mila euro ma i problemi legati ai supporti – cioè le schede elettroniche che spesso si aprivano in due parti – non hanno reso la vita facile a cittadini e dipendenti. Nel nuovo documento, ormai da anni adottato nel resto dell’Europa, ci sarà un microprocessore a radio frequenza e saranno presenti le impronte digitali, il codice fiscale sotto forma di codice a barre e altri dati anagrafici, con la possibilità di esprimere la propria volontà su eventuali donazioni di organi.
Il governo intende coprire la maggior parte dei Comuni italiani entro il 2017. Mentre per il 2018 l’obiettivo è l’intera Penisola, mandando così in pensione il vecchio documento cartaceo. Ad oggi, secondo il sito web del progetto, sono 11079 le smart card rilasciate ai cittadini. Nonostante a Catania il servizio sia in fase di organizzazione, per il programma di Italia digitale è già attivo, come confermato dall’apposito modulo online. Ma i tempi si prevedono ancora lunghi.
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