Già ieri gli operai avevano incrociato le braccia. Temono il profilarsi di un altro periodo di cassa integrazione. In alto mare ancora l’approvazione dell’emendamento che storna i fondi alla realizzazione del bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate
Cantieri navali, prosegue protesta Altre due giornate di sciopero
Altre due giornate di sciopero. Continua a Palermo la protesta dei lavoratori del Cantiere navale. Le tute blu incroceranno le braccia domani per quattro ore e sabato per l’intera giornata. Lo stato di agitazione è stato proclamato dalla Fiom. Già ieri gli operai avevano protestato con 8 ore di sciopero e un sit-in davanti la Prefettura per sollecitare le risposte, che ancora non arrivano dall’azienda, sui carichi di lavoro e sull’integrativo aziendale.
Le commesse in lavorazione nelle due principali officine del cantiere dovrebbero completarsi entro metà giugno e i lavoratori temono il profilarsi di un altro periodo di cassa integrazione. In alto mare ancora l’approvazione dell’emendamento che storna i fondi alla realizzazione del bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate, non approvato in Finanziaria e rimasto al palo all’Assemblea regionale siciliana. Fincantieri lega la continuità produttiva del Cantiere navale di Palermo alla realizzazione di questa infrastruttura per l’offshore.