Un ragazzo di 28 anni si è presentato al pronto soccorso dell'ospedale Gravina di Caltagirone per la prima volta il 5 settembre. Un mese dopo, a seguito di vari esami altamente specialistici, è stata formulata la diagnosi
Caltagirone, diagnosticato un caso di meningite «Una forma virale, non serve avviare profilassi»
Si era presentato per tre volte al pronto soccorso dell’ospedale Gravina di Caltagirone, il 5, il 9 e il 25 settembre, accusando problemi all’orecchio. Visite specialistiche, esami di laboratorio e Tac encefalo non avevano però rilevato alterazioni patologiche. Fino all’ultimo caso, il 25 settembre, quando per approfondimenti viene disposto il ricovero nel reparto di Malattie infettive per approfondimenti. Comincia così il percorso che ha portato alla diagnosi di meningite nei confronti di un giovane di Caltagirone di 28 anni.
Il ragazzo il 25 settembre era «asintomatico – si legge nella nota diffusa dall’Asp di Catania – segnalava solo una leggera febbricola. In reparto sono proseguiti tutti i controlli di laboratorio, che sono risultati privi di rilievi patologici». L’1 ottobre un’altra visita, stavolta neurologica, e nuovi sintomi fanno sospettare una meningite virale.
Così vengono fatti la risonanza magnetica e l’esame del liquor, che viene inviato al Policlinico di Catania per le procedure del caso. La diagnosi di meningite virale viene confermata. Prima dell’esito, però, il paziente si dimette da solo, contro il parere dei medici dell’ospedale Gravina. Trattandosi di una patologia virale, però, non è necessario avviare nessuna profilassi. La precisazione dell’Asp etnea arriva dopo la pubblicazione, sui social network e su alcune testate online, della notizia di una presunta «diagnosi tardiva».