«Accertare, anche sulla base dell’esito di eventuali tamponi e test sierologici eseguiti, l’epoca a partire dal quale l’agente patogeno può avere fatto ingresso all’interno dell’organismo delle vittime». Questo chiede la procura di Caltagirone ai periti nominati per compiere le autopsie sulle 15 persone morte con sospetto contagio da Covid-19 nella Rsa Don Bosco di Caltagirone dove ci sono stati 41 casi positivi al nuovo coronavirus.
Le autopsie saranno eseguite nell’obitorio dell’ospedale San Marco di Catania dove sono state realizzate apposite camere per il biocontenimento. Il collegio che eseguirà gli esami è composto dai medici Veronica Arcifa e Giuseppe Ragazzi e dai professori di Medicina legale dell’Università di Catania Cristoforo Pomara e Monica Salerno.
L’inchiesta sulla vicenda è stata avviata dal procuratore Giuseppe Verzera e dal sostituto Alberto Santisi dopo i decessi sospetti nella casa per anziani Don Bosco, che è stata sequestrata nei primi giorni di maggio. Alla fine di aprile, su disposizione dell’Asp di Catania e su intervento del Comune di Caltagirone, la Rsa è stata chiusa e i 24 ospiti che erano rimasti sono stati trasferiti in diversi ospedali di Catania e provincia.
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