«Per me è un’emozione e un’esperienza bellissima. Essere la selezionatrice ti porta a essere guardata con un occhio diverso». Antonia Maria Micoll Giammanco commenta così a MeridioNews l’incarico assunto come allenatrice della Rappresentativa femminile siciliana di calcio a undici. La mister, in possesso del patentino Uefa A, è alle prese con qualcosa di nuovo: «Per me – continua – è un’esperienza nuova perché ho sempre allenato e c’è una grande differenza tra fare l’allenatrice di un gruppo quotidianamente e fare la selezionatrice. Questo significa girare e guardare le caratteristiche delle ragazze». Mister Giammanco spiega inoltre ciò in cui consisterà il suo compito: «Devo scegliere le ragazze dal campionato che stanno disputando che è quello di serie C. Qualità e quantità in Sicilia sono sicuramente ridotte. Le società mi stanno aiutando nella disponibilità delle loro ragazze. Oltre a questo aiuto da parte loro, controllo anche se ci sono ragazze che stanno giocando nelle scuole calcio e che magari sono tesserate con i maschietti. Anche a loro propongo di partecipare, ma sono già ragazze che giocano con i Giovanissimi, come Ilenia Viscuso».
Non ha esitato un attimo, l’allenatrice, quando ha ricevuto la proposta: «Noi allenatori dobbiamo essere preparati a 360 gradi. Un modulo si mette in campo in base alle caratteristiche delle calciatrici. A essere nuovo è tutto il contesto, ovvero quello di dover girare». A marzo, la Rappresentativa parteciperà al Torneo delle Regioni che si giocherà in Abruzzo: «La cosa importante – precisa Giammanco – è creare da subito il gruppo. Sarà una sorta di corsa contro il tempo. Farò tre allenamenti al mese. È vero che non le avrò a disposizione tutti i giorni ma almeno una volta ogni dieci, in più andrò a osservarle quando giocheranno». Nella creazione del gruppo sarà importante il lavoro dell’allenatore che dovrà far capire alle sue calciatrici quale opportunità hanno di fronte: «Le ragazze quando si allenano non vedono semplicemente me, ma vedono il selezionatore di una Rappresentativa. Per loro è una vetrina, ne conosco già alcune, altre invece le vedrò per la prima volta. In Abruzzo ci confronteremo con altre realtà. Avremo ragazze dal ’95 al 2002 e le più piccole sanno che si tratta di un’ottima possibilità per andare anche oltre la Rappresentativa che è un gradino sotto la Nazionale».
Da tanto la Sicilia manca agli appuntamenti nazionali femminili con una propria squadra: «Da tre anni – precisa Giammanco – non esiste una Rappresentativa siciliana femminile e il campionato di serie C sappiamo bene come si svolge, con qualche squadra che poi non si presenta in campo. È inutile nasconderci dietro un dito, l’impresa è ardua. Io comunque voglio fare bella figura, questo può essere l’inizio di qualcosa di positivo per i prossimi anni». Quest’opportunità, secondo l’allenatrice, sarà importante non solo per le calciatrici siciliane: «L’obiettivo principale è quello di iniziare a fare vedere la Sicilia anche fuori dalla nostra regione». Qualcosa è già stato fatto: «Il primo tabù sfatato è il fatto che per la prima volta a sedere sulla panchina della Rappresentativa femminile sia una donna, e per questo – conclude – devo ringraziare il presidente Lo Presti, Morgana e l’amministratore Mistretta».
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