L’urlo della vittoria lo strozza, in gola, la bandierina del guardalinee. A un minuto dalla fine della partita contro la Fidelis Andria, in trasferta, Calil spedisce in rete un traversone dalla destra. Ma l’attaccante rossazzurro è in posizione di fuorigioco. Il Catania deve perciò accontentarsi di quanto combinato nei precedenti 88 minuti: poco, a eccezione di un palo. La squadra di Pancaro, al ritorno in campo dopo la sosta natalizia, non brilla né per qualità di gioco né per intensità. Migliora solo dopo le sostituzioni, che hanno il merito di generare le occasioni gol più nitide ma aprono anche la discussione sulle scelte del tecnico riguardo all’undici iniziale, in cui figura il nuovo acquisto Di Cecco.
Il Catania aveva chiuso il 2015 con una vittoria, rotonda, in casa, sulla Paganese. Inizia il 2016, e chiude il girone di andata, con un pareggio che – insieme al punto restituito in settimana dalla corte d’Appello sportiva – permette agli etnei di raggiungere quota 18, dare continuità ai risultati, staccare la zona retrocessione. Ma non basta a imprimere una spinta più decisa, e quindi convincente, verso le posizioni che mettono in gioco la promozione in serie B. La gara non esce, se non sul finale, dal clima panettone. Inizia al 14esimo: un mezzo tiro di Garufo, più simile a un cross, vorrebbe impensierire la difesa dell’Andria, ma non riesce neanche a sfiorare il palo. Tre minuti dopo Nunzella si distrae, dando palla in area di rigore a Grandolfo. L’attaccante conclude verso la porta ma Liverani è pronto a chiudere lo specchio e, in due tempi, sventare la minaccia. Al 32esimo Russotto posiziona il pallone a una ventina di metri dalla linea di porta avversaria, la distanza che altre volte era stata quella giusta per il suo tiro a effetto. Non stavolta: la traiettoria, carica di aspettative, si perde, imprecisa, alta sopra la traversa. Maldestra è quella svirgolata da Scarsella, al volo, dentro l’area di rigore, al 34esimo minuto. Ultima annotazione del primo tempo è il tiro di Cianci, per i padroni di casa. Il giocatore dell’Andria supera Bergamelli e mira al palo sulla sinistra di Liverani: la conclusione termina sul fondo, accompagnata dal tuffo laterale del portiere del Catania.
I veri protagonisti del primo tempo sono i palloni di gioco, più di chi li calcia. Uno, timido, a inizio partita si nasconde tra gli anfratti desolati dello stadio di Andria, ritardando la rimessa laterale. Un altro, al 38esimo minuto, forse stufo di essere preso a pedate – senza che nessuna di queste somigliasse a un tiro in porta -, decide di farla finita sgonfiandosi. Ne serve un altro: è il primo cambio della gara, ma la gara non cambia. Segno che le maggiori responsabilità del gioco inconcludente non fossero del pallone. Che al 45esimo salta in braccio all’arbitro, chiedendogli di essere riportato negli spogliatoi.
Il gioco ricomincia senza emozioni né sorprese. Passano poco più di dieci minuti e Pancaro prova a scuotere la sua squadra con un cambio. Fuori Falcone per Calderini. Il nuovo entrato è il protagonista del cross che, sull’azione originata da un lungo rilancio di Liverani, obbliga Ferrero a spedire il pallone sul fondo per anticipare, al centro dell’area, l’accorrente Calil. Dalla panchina si alza pure Castiglia, che subentra a Musacci. E al 32esimo l’allenatore del Catania esaurisce tutti i cambi: dentro Plasmati per Scarsella e passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1. L’attaccante va subito vicinissimo al gol. Passa poco più di un minuto dal suo ingresso sul terreno di gioco e, su cross di Nunzella dalla sinistra, al centro dell’area, il numero 20 schiaccia il pallone di testa verso la destra del portiere Poluzzi. Il tuffo dell’estremo difensore non è sufficiente a raggiungere la sfera che, invece di finire in rete, dopo essere rimbalzata una volta a terra, rimbalza pure sul palo. Quando sta per essere esposto il tabellone con i minuti di recupero, arriva il gol di Calil. Ma l’attaccante brasiliano, che fa esplodere di gioia i suoi compagni in campo, quelli in panchina, e tutti i tifosi rossazzurri (presenti allo stadio e collegati via televisione, radio o internet), non si accorge, prima, di essere in posizione di fuorigioco e, poi, della bandierina del guardalinee: alzata. La partita finisce, pochi minuti dopo, com’era cominciata: zero a zero. Il prossimo impegno attende il Catania in casa, contro il Monopoli.
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