A causa di un impedimento è stata rinviata la prima udienza del procedimento per maltrattamento e abbandono di incapaci nel Comune brontese. Tra gli imputati Luigi Minio presidente della fondazione Istituto San Vincenzo de' Paoli
Bronte, rinviato il processo sull’Ospizio dei vecchi A giudizio un prete 87enne per violenze su anziani
Un impedimento procedurale per la seconda volta ha fatto rinviare al 16 settembre 2019 la prima udienza del processo, davanti alla seconda sezione monocratica del tribunale di Catania, per maltrattamento e abbandono di incapaci del sacerdote Luigi Minio, 87 anni, presidente della fondazione Istituto San Vincenzo de’ Paoli – Padre Marcantonio, noto come Ospizio dei vecchi di Bronte, e di quattro dipendenti. La struttura, che ospita anziani, è un ente ecclesiastico. Agli atti dell’inchiesta della procura catanese, avviata dopo esposti, sono confluite indagini dei carabinieri della compagnia di Randazzo e del Nas del capoluogo etneo. Le parti offese nel procedimento sono 62.
Imputati con padre Minio sono anche Vincenzo Greco, di 37 anni, Vincenzo Lembo, di 38, Renato Minio, di 43, e Rita Riolo, di 49. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dalla sostituta Rosaria Molè. I cinque sono accusati dalla procura di «maltrattamenti agli anziani ospiti della casa di riposo, rendendo la loro vita particolarmente penosa e dolorosa aggredendoli verbalmente con ingiurie e minacce, non assicurando loro adeguati e sufficienti pasti».
Due degli indagati avrebbero anche «costretto dei disabili a consumare i pasti in una stanzetta ripostiglio» e usando nei confronti di quattro ospiti «violenza fisica consistita in spintoni schiaffi e pugni». La procura contesta anche «condizioni minime di assistenza agli anziani, condizioni igieniche insufficienti e personale qualificato per l’assistenza, come la presenza di un solo operatore per 61 ospiti la notte». Al sacerdote è contestata anche «l’omessa comunicazione all’autorità di polizia di Stato dall’ingresso nella struttura delle generalità complete delle persone alloggiate».
(Fonte: Ansa)