«Forse il mio intervento risulterà troppo critico e dovrei ammorbidirlo ma nella vita a volte sono necessari piccoli atti di coraggio». Comincia così il discorso di Alessio Grancagnolo, studente della Scuola superiore di Catania al terzo anno di Giurisprudenza, in occasione della visita della ministra Maria Elena Boschi a Villa San Saverio. Il giovane – ripreso in un video diventato presto virale sui social network – muove diverse critiche alla ministra per le Riforme e i rapporti con il parlamento per quanto riguarda «il merito e il metodo della riforma costituzionale per la quale inizia la campagna referendaria che porterà al voto di ottobre», precisa Grancagnolo. La sua materia preferita è il Diritto costituzionale ma studia con passione anche Filosofia del diritto e discipline storiche. «Faccio parte dell’Unione degli studenti ma parlavo a titolo personale», sottolinea a MeridioNews. Insieme al Coordinamento etneo per la democrazia costituzionale sta portando avanti la campagna del no al referendum del prossimo autunno.
[Dal minuto 01:17:19 l’intervento di Alessio Grancagnolo, da 01:26:01 a 01:42:00 la replica della ministra Maria Elena Boschi]
«Ho le idee chiare e non temo lo scambio di opinioni», commenta l’alunno della Scuola superiore etnea. E a farglielo notare è anche la ministra Boschi durante il dibattito della scorsa settimana. La grande eco del suo intervento però «non me la sarei mai aspettata onestamente», confessa. Nel frattempo sul web circolano i video con gli attacchi dello studente e con la replica della ministra renziana. In mezzo c’è il rettore dell’ateneo catanese Giacomo Pignataro che cerca di frenare il fiume di precisazioni dello studente per ragioni di tempo. «Prendo atto del fatto che ha fermato il mio intervento e lo ritengo eccessivo», chiosa il ragazzo.
«Questo è un momento di confronto e lei ha parlato almeno il doppio del tempo concesso ai suoi colleghi, bisogna dare spazio anche alla replica della ministra», dice Giacomo Pignataro. Grancagnolo aveva preso la parola per circa dieci minuti, puntando il dito contro diversi temi cari al Partito democratico, dalla riforma costituzionale alla legge elettorale. «Il Parlamento è stato eletto con il Porcellum che la corte di Cassazione ritiene illegittimo e secondo alcuni pareri quest’organo non si potrebbe spingere fino alla riforma della Costituzione», precisa Alessio Grancagnolo di fronte alla ministra. Che replica: «Le sentenze bisogna citarle in maniera completa perché, continuando, si legge che il parlamento è perfettamente legittimato a svolgere la propria funzione senza vincoli, legiferando in ogni materia compresa la riforma costituzionale».
«Sì, ma la Costituzione non è a disposizione del governo e della maggioranza di turno essendo un patto che si pone a un livello superiore e va al di là della contingenza del momento», continua Grancagnolo. «L’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo l’esperienza del governo di Enrico Letta che sulle riforme costituzionali si era interrotto – replica la ministra Boschi -, nel conferire l’incarico a Matteo Renzi ha chiesto la formazione di un governo che avesse come obiettivo la legge elettorale e le riforme costituzionali». «Renzi si è quindi presentato a camera e senato, ha enunciato il programma e ha ottenuto la fiducia. A livello politico i cittadini li abbiamo rispettati e al referendum ciascuno valuterà come votare», continua. «Così il governo diventa il dominus del processo legislativo in un governo che verrà fuori ancora più confuso e pasticciato», sottolinea Alessio Grancagnolo, citando giuristi, filosofi del diritto e padri costituenti. «Voi toccate solo la prima parte della Costituzione ma dimenticate che questa vive un rapporto osmotico con la seconda: non si può fare una Costituzione a compartimenti stagni perché sarebbe pericoloso», conclude lo studente.
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