Bilancio, l’ira di Orlando contro il governo «No a decreti retroattivi, pronto il ricorso»

«Non è pensabile che con un decreto del 28 dicembre, la cui pubblicazione è comunicata ai diretti interessati solo il 12 gennaio, il governo nazionale modifichi in modo radicale dei parametri di funzionamento e di regolarità finanziaria per gli enti locali relativi all’anno precedente». È furioso il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. A scatenare la sua ira, i nuovi parametri introdotti dall’esecutivo giallo-verde a gennaio 2019 che, di fatto, portano a uno sforamento di alcuni dei paletti fissati per lo stato di deficit strutturale nel bilancio consuntivo 2018, approvato in giunta.

«Non si è mai visto un Governo che emana decreti con valore retroattivo che mettono a rischio la tenuta finanziaria dei Comuni – attacca il primo cittadino – e a questo punto viene da chiedersi se sia soltanto frutto di ignoranza istituzionale o di un preciso disegno di indebolimento delle amministrazioni comunali». Per questo motivo, la giunta ha deciso che saranno valutati i passi necessari per inoltrare un ricorso al fine di ottenere l’annullamento del Decreto ministeriale. In particolare, secondo il Comune, a determinare la condizione di deficit strutturale sono due degli otto parametri.

Quello legato alle anticipazioni di cassa e alla presenza di debiti fuori bilancio in via di riconoscimento per importi superiori all’un per cento delle entrate ordinarie. Nella sua relazione di accompagnamento al bilancio, il ragioniere generale Bohuslav Basile, ha spiegato che «durante tutto il corso dell’esercizio finanziario 2018, le attività sono state condotte valutando in maniera costante i parametri vigenti”, cioè quelli stabiliti nel 2009 dalla Conferenza Stato-Città ed autonomie locali. «E infatti – continua Basile – secondo tale metodo di valutazione l’Ente, analogamente al 2017 e per gli stessi motivi, non sarebbe risultato in situazione di deficit strutturale».

Per il sindaco, «per colpa di un “ghiribizzo” del Governo che ha cambiato le regole ad anno praticamente finito e le ha addirittura comunicate dopo il 31 dicembre, i cittadini palermitani dovranno ora pagare tariffe più alte – avverte – mentre dovranno interrompersi le procedure di stabilizzazione dei lavoratori già in servizio, così come dovranno interrompersi le procedure per l’assunzione delle maestre e dei giornalisti».


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