I congiunti di un paziente adranita, colpito da un infarto e purtroppo deceduto, hanno dato in escandescenza il pomeriggio del primo maggio nel Pronto soccorso del Maria Santissima Addolorata. L'intervento congiunto di polizia e carabinieri, chiamati dal personale sanitario, ha riportato la calma nel presidio sanitario
Biancavilla, minacce contro medici e infermieri Parenti in agitazione dopo la morte di un uomo
Momenti di forte tensione si sono vissuti nel tardo pomeriggio del primo maggio all’interno del pronto soccorso dell’ospedale Maria Santissima Addolorata di Biancavilla. Da quanto si apprende dalle forze dell’ordine, intervenute al nosocomio dopo una segnalazione dei medici e degli infermieri in servizio, i parenti di un paziente adranita di 36 anni, colpito da un infarto si sarebbero lasciati andare a gesti di escandescenza contro le persone e le strutture. I congiunti dell’uomo, che con molta probabilità sarebbe giunto già cadavere al presidio biancavillese, presi dalla sconforto e dalla rabbia, avrebbero iniziato a inveire, urlando frasi minacciose all’indirizzo del personale sanitario e prendendo a calci la mobilia presente nelle stanze.
L’intervento degli uomini del commissariato di Adrano e dei militari dell’Arma ha permesso di riportare la calma dentro il reparto di d’urgenza, dove in quel momento si trovavano altri pazienti e i loro familiari in attesa di essere visitati. Subito dopo gli agenti hanno proceduto a identificare gli autori dell’eccessivo nervosismo. Sul fatto getta acqua sul fuoco il direttore del distretto sanitario 2 dell’Asp di Catania Giuseppe Spampinato. «Nulla di preoccupante – ha detto il dirigente a MeridioNews – solo una reazione eccessiva». «Purtroppo – ha continuato Spampinato – queste sono situazioni che si ripetono spesso. Non so che tipo di sviluppi abbia avuto la vicenda – ha concluso – o se la polizia abbia proceduto alla denuncia degli autori delle intemperanze».