Dopo il terremoto del 6 ottobre, i locali dell'istituto Luigi Sturzo sono stati dichiarati inagibili. Così i ragazzi del comprensivo Antonio Bruno dovrebbero scambiarsi con gli allievi delle classi non utilizzabili. Nonostante la disponibilità di altri immobili comunali
Biancavilla, genitori fanno ricorso contro i doppi turni «Leso il diritto allo studio degli alunni con disabilità»
Un gruppo di genitori dell’Istituto comprensivo Antonio Bruno ha fatto ricorso al Tar contro l’ordinanza del sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, che imponeva l’alternanza mattina-pomeriggio tra gli istituti Antonio Bruno e Luigi Sturzo, a partire dal prossimo 4 marzo. Da quella data, gli studenti della Bruno avrebbero dovuto sostituire i colleghi della Sturzo nelle lezioni pomeridiane. La vicenda è legata al turnover fra le due scuole medie nell’esecuzione dei turni pomeridiani, dopo il terremoto del 6 ottobre 2018 che ha reso inagibili i locali della Sturzo, obbligando gli alunni a svolgere i doppi turni nel plesso di viale dei Fiori della Bruno. I genitori, circa un centinaio, dei bambini che frequentano quest’ultimo istituto scolastico si sono affidati all’avvocato Andrea Ingiulla.
Nel ricorso al Tribunale amministrativo regionale il legale dei ricorrenti ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza per la violazione del testo unico degli enti locali; per eccesso di potere per insussistenza dei presupposti, violazione dei principi generali dell’ordinamento giuridico, lesione del diritto allo studio degli alunni disabili. Al Tar è stata chiesta in primis la sospensiva dell’ordinanza. Nel ricorso l’avvocato Ingiulla ha evidenziato che l’amministrazione comunale anziché ricorrere ai doppi turni avrebbe potuto utilizzare altri edifici come i due occupati dal liceo delle Scienze umane statale M. Rapisardi e dall’Istituto tecnico tecnologico M. Rapisardi. Inoltre il legale fa riferimento ad altri immobili che ricadono nel territorio comunale che sarebbero vuoti, cioè quelli adiacenti al Convento dei frati minori San Francesco, quelli dell’Istituto salesiano Maria Ausiliatrice, o ancora i locali di proprietà comunale di via Brunelleschi (ufficio tecnico), i locali dell’oratorio della parrocchia Sacro Cuore.
«Come si vede l’amministrazione comunale aveva a sua disposizione ampi margini di manovra per risolvere, in modo definitivo e soddisfacente per tutte le parti in causa», la situazione. Per i ricorrenti l’ordinanza sindacale lederebbe i diritti costituzionali dei 30 bambini che frequentano la Bruno. «La turnazione delle lezioni in orario pomeridiano – si legge nel ricorso – comporta che alcuni alunni disabili non potrebbero più frequentare, in quanto si sottopongono a trattamenti terapeutici proprio durante il pomeriggio, sicché diventerebbe impossibile conciliare i due impegni».
Il sindaco Antonio Bonanno rigetta l’accusa di inerzia piovuta sulla sua amministrazione specificando che «ci siamo adoperati immediatamente per ottenere quei finanziamenti arrivati a tempo di record». Così come la problematica legata ai bambini affetti da una disabilità piuttosto grave sarebbe stata affrontata in modo appropriato dalla giunta chiedendo ai dirigenti delle scuole interessate di individuare quei casi che avrebbero avuto «necessità di cure particolari e che non avrebbero potuto frequentare al pomeriggio». Inoltre il sindaco ha apprezzato la scelta della «maggior parte dei genitori della Bruno che non ha sottoscritto il ricorso. Da ciò si evince che solo una minoranza ha manifestato una assoluta mancanza di solidarietà».