Berlusconi insegue Grillo: “La prima casa non sarà pignorabile”. Silenzio sul Muos…

Il nemico numero uno è Beppe Grillo. Almeno, per Silvio Berlusconi, che oggi a Palermo, per un convention elettorale  andata in scena in un affolatissimo teatro Politeama, ha riservato al leader del Movimento 5 Stelle, parole particolarmente ‘pesanti’:

“Grillo è un istrione. Boldi, che lo conosce, dice che è la persona più cattiva che conosce. Ha un potere di attrarre con messaggi puramente distruttivi. Non ha proposte. E fa il gioco della sinistra. È un male grande. Al nord, circa l’ottanta per cento dei candidati vengono dall’estrema sinistra e dai comitati ‘No tav’. Grillo è una iattura” ha tuonato il leader del Pdl.

La puara di un altro expolit del Movimento di Grillo si è impossessata anche del Cavaliere? Ne ha, probabilmente, bendonde. I bookmakers dicono, infatti, che n Sicilia, regione chiave per la maggioranza al Senato, i grillini potrebbero attestarsi sopra il 23%. Sopra tutti.

Nonostante l’attacco, Berlusconi, però, fa sua una proposta che già il Movimento 5 Stelle aveva annunciato nelle piazze: quella secondo cui dovrà essere impedito il prignoramento delle prime case: “Faremo un provvedimento che renderà non pignorabili sia la casa che i macchinari” ha dichiarato Berlusconi.

Per il resto, tutto secondo copione, incluso il Ponte sullo Stretto: “Riapriremo immediatamente i cantieri” ha detto tra gli applausi di una sala gremita.

E, poi, l’Imu:”Lo Stato deve avere il coraggio di restituire quello che ha ingiustamente tolto: cioè l’Imu. Sarà fatto entro il mese di maggio”.

Una stoccata, ovviamente, anche a Monti &co: “Credo proprio che né Fini né Casini arriveranno in Parlamento, visto che la loro coalizione non arriverà al dieci per cento. Fini è ridotto a un prefisso: ha lo 0,4%. Monti è la più grande delusione.

Almeno, ha portato l’eleganza in questa campagna elettorale, definendo me e i ministri dei miei governi come dei cialtroni. La più bassa caduta di stile che io ricordi. Si è presentato come innovatore, e si è alleato con Fini e Casini che sono in Parlamento da trent’anni”.

E una ai magistrati: “Dentro la magistratura c’è un filo rosso che agisce contro gli avversari politici. Siamo l’unico Paese in cui tre magistrati sono a capo di un partito”.

Insomma è un Berlusconi agguerito quello che si è visto oggi a Palermo. Rincuorato dai sondaggi che hanno ridimensionato il peso di Monti, Casini&co. Ma, alquanto preoccupato dall’onda di Grillo  pronta a farlo sfigurare anche in una regione che per un decennio è stata la sua roccaforte elettorale.  

Come avevamo sospettato, infine, nessun riferimento al Muos di Niscemi. Evidentemente non è una questione che potrebbe fare guadagnare voti al Pdl. In effetti, c’era Berlusconi al governo di Roma quando l’allora ministro della Difesa, autorizzò l’impianto della Marina militare Usa in Sicilia. Quel La Russa, oggi suo alleato con la lista Fratelli d’Italia.

L’unica cosa che, forse, avrebbe potuto dire, sarebbe stato un ‘mi scuso con i siciliani’. Non l’ha fatto.  I guru della comunicazione consigliano il silenzio su argomenti ‘imbarazzanti’. Trascurando il fatto che, anche il silenzio, può avere un suo peso specifico.

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