«Presto arriverà a Palermo, un libro del 1500 che era stato trafugato dalla biblioteca di Monreale per giungere alla Boston Library». A raccontarlo è il generale di brigata Fabrizio Parrulli, carabinieri tutela patrimonio culturale di Roma, che ne parla con orgoglio, così come lo sono «tutte le opere recuperate in oltre 50 anni di attività». Molti di questi beni, recuperati nelle diverse operazioni saranno esposti fino al 10 settembre nella caserma sede della legione carabinieri Sicilia di corso Vittorio Emanuele.
Quest’anno sono stati 29 i furti di beni culturali, un leggero incremento rispetto all’anno precedente dove se ne contano 22. I luoghi più colpiti sono quelli di culto dove si registra il 40 per cento, a seguire gli spazi espositivi con il 27 per cento e le abitazioni private con il 23 per cento. Il comando tutela del patrimonio che opera sull’intero territorio siciliano viene a conoscenza tramite denuncia anche di privati o da parte dei gestori di palazzi e musei.
«Nel 2016 abbiamo recuperato – sottolinea il maggiore Luigi Mancuso, Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo – un dipinto ad olio su tavola, risalente al XIX secolo, raffigurante Cristo deposto, rubato 30 anni fa da un’ abitazione privata di Carini. Un ulteriore bene, un libro antico chiamato Biblia vetustissima exemplaria venetiis, siamo riusciti a scovarlo dopo aver effettuato una perquisizione a un privato e che era stato asportato dal convento dei frati minori di Modica in provincia di Ragusa dei cappuccini».
Lo sforzo investigativo del Nucleo ha raggiunto l’apice nell’operazione Himera che ha smantellato un’organizzazione dedita al traffico di reperti archeologici che erano destinati ad approdare in Germania. Un’attività investigativa durata due anni e che ha portato al recupero di 409 reperti archeologici, risalenti al periodo greco e romano e a denunciare ben 22 persone. Inoltre sempre nel 2016, l’ impegno dei carabinieri si é concentrato anche sull’eventuale posizionamento di opere trafugate in circuiti online di messa in vendita, sono stati infatti monitorati consentendone anche il sequestro ben 310 reperti archeologici.
Infine il nucleo di Palermo ha intensificato anche l’attività preventiva dei reati, questa comprende sia i controlli di sicurezza su alcuni luoghi ritenuti obiettivi a rischio (come musei, biblioteche e aree archeologiche e anche palazzi storici) sia quelli effettuati nei mercatini, fiere e esercizi commerciali, luoghi dove spesso viene posizionata la merce rubata. Ad oggi sono stati effettuati per l’anno solare 608 controlli. Tutti i dati che vengono acquisiti dal reparto dell’Arma vengono costantemente incrociati nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti che attualmente contiene oltre seimila dati riguardanti le opere da ricercare.
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