Belpasso, confessa di avere sparato a Turi baffo Arrestato 67enne proprietario di un fondo agricolo

Lo avrebbe visto introdursi nel suo fondo agricolo per rubare un mezzo meccanico. È per questo che Pietro Muzzicato, 67 anni, avrebbe sparato almeno un colpo di fucile alla gamba di Salvatore Russo, detto Turi baffo, che nella tarda serata del 13 ottobre si è presentato ferito al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania. Ci sono volute poco più di 24 ore per ricostruire i contorni di una vicenda che si è consumata in contrada Finocchiara, a Belpasso, nei pressi della base militare di Sigonella.

La ricostruzione degli investigatori comincia con l’arrivo di Russo nel reparto di emergenza dell’ospedale di via Plebiscito, ferito alla gamba sinistra da un colpo d’arma da fuoco. Fuori dal nosocomio è parcheggiata una Fiat Panda, intestata alla moglie di Turi baffo, con due fori da sparo sulla fiancata e tracce di sangue sul sedile posteriore. Gli investigatori sequestrano l’auto e parlano con Russo che, «frammentariamente», dà alcune indicazioni sul luogo del ferimento. Troppo generiche per individuarlo subito con precisione.

Ci vuole una notte intera d’indagini perché gli agenti della squadra mobile, assieme a quelli della scientifica, riescano a individuare il punto esatto degli spari. Un fondo agricolo a Belpasso, in cui vengono ritrovati un bossolo di fucile calibro 12, un paio di occhiali da vista della vittima e tracce di sangue. A essere coinvolto nel fatto, però, non sarebbe il proprietario di quel terreno. Bensì quello del fondo agricolo confinante, Pietro Muzzicato, nel cui appezzamento viene ritrovata un’altra cartuccia calibro 12. 

Il 67enne viene rintracciato ieri pomeriggio nei pressi del suo appartamento al centro di Catania. Al momento del fermo, avrebbe «spontaneamente» ammesso di avere sparato. Permettendo agli agenti di polizia di ritrovare due fucili calibro 12 illegalmente detenuti: uno conservato in casa, l’altro in un garage vicino. Le due armi da fuoco sono state sequestrate insieme a un grande numero di munizioni sia per fucile sia per pistola. 

Pietro Muzzicato è accusato di detenzione e porto illegale di armi da fuoco, anche clandestine. Nel corso dell’interrogatorio davanti ai magistrati della procura di Catania, e assieme al suo avvocato, Muzzicato avrebbe ammesso di avere sparato con il fucile nascosto nel garage, con matricola abrasa e caricato a pallini. Il motivo degli spari sarebbe da ricondurre al fatto che Salvatore Russo sarebbe entrato nel suo terreno insieme ad altre persone, forse con lo scopo di rubare dei mezzi agricoli. L’accusato è stato portato nel carcere di piazza Lanza.

Redazione

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