Belmonte Mezzagno, 33enne arrestato dopo perquisizione A casa circa chili di marijuana e settemila euro in contanti

Due chili di marijuana e quasi settemila euro in contanti sono stati trovati la notte scorsa in un magazzino di proprietà di un 33enne di Belmonte Mezzagno. L’uomo – D.F.C. le iniziali – era stato poco prima fermato mentre si trovava a bordo di un’automobile e trovato in possesso di piccole quantità di stupefacente.

I militari, però, hanno deciso di estendere la perquisizione all’abitazione dell’uomo e alle aree a sua disposizione, tra cui appunto il magazzino. Durante i controlli sono stati trovati anche bilancini di precisione e materiale utilizato per il confezionamento delle dosi. La droga sequestrata, venduta al dettaglio, avrebbe potuto fruttare oltre diecimila euro.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo