Da oggi i Comuni dell’hinterland palermitano non conferiscono più l’organico nell’apposito impianto della discarica di Bellolampo. E stanno provvedendo a firmare gli accordi coi privati. «I piccoli Comuni molto probabilmente si rivolgeranno all’impianto di Ciminna, quelli più grandi a quello di Termini Imerese» afferma Natale Tubiolo, presidente della Srr Palermo area metropolitana. Una mossa che comporterà un aggravio di costi di quasi 50 euro a tonnellate di rifiuti: fino a questo momento conferire a Bellolampo comporta una spesa di 84, 04 euro a tonnellata – per i Comuni di Altofonte, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Carini, Giardinello, Isola delle Femmine, Montelepre, Trappeto, Calatifimi segesta, San Giuseppe Jato, Bagheria – mentre l’impianto di Termini Imerese, quello gestito dalla società Ecox srl tra cui i soci figura l’amministratore unico di Rap Giuseppe Norata, ha presentato offerte per 130 euro a tonnellata.
Una vicenda che nelle ultime due settimane ha avuto una serie di crisi e conseguenti improvvise accelerate. È il 17 settembre quando l’impianto di Bellolampo che tratta l’organico arriva al limite delle 21mila tonnellate certificate dall’Autorizzazione Integrata Ambientale. Comuni come Balestrate e Trappeto si affrettano a individuare, su indicazione della Regione, nuovi gestori per il conferimento e stipulano contratti con Ecox. Intanto, il 18 settembre, arriva l’ordinanza sindacale che aumenta la capacità di raccoglimento dell’impianto del 25 per cento: una mossa che dà qualche giorno di respiro ai Comuni che conferiscono a Bellolampo che ancora non hanno trovato soluzioni alternative. Ieri però quella boccata di ossigeno è di nuovo terminata. Dunque toccherà nuovamente rivolgersi soprattutto ai privati.
«Sia l’impianto del Tmb che la discarica di Bellolampo sono sature – conferma Tubiolo – L’impianto di Termini è in questo momento quello più interpellato. A Enna c’è un impianto pubblico, che noi preferiremmo si utilizzasse, ma è stato attivato da poco e siamo nella fase di start up. C’è dunque una graduazione dei conferimenti e dunque non è possibile al momento rivolgersi al capoluogo di provincia. Stiamo cercando comunque di evitare i disagi economici dovuti al conferimento ai privati». Ma da qui a dicembre ciò potrebbe non essere possibile. Ecco perché, superata l’urgenza della crisi, Srr e Rap torneranno a sedersi attorno a un tavolo insieme ai Comuni per capire se, come afferma lo stesso Tubiolo, «diversificando gli orari e i turni di conferimento si potrà conferire un po’ di umido a Bellolampo».
Intanto il M5s torna all’attacco. «Chi sta usufruendo della carenza di impiantistica legata all’organico, in special modo quello di Bellolampo che ha esaurito le capacità di raccoglimento dei rifiuti, è guarda caso un’impresa privata – dice il consigliere comunale Antonino Randazzo – E guarda caso l’impresa privata ha come socio l’amministratore unico di Rap. Quando Orlando attacca gli operatori privati del settore, dunque, dovrebbe guardare anche in casa propria e non solo verso le discariche catanesi. Ecco perché ho intenzione di scrivere all’Anac, la situazione di Bellolampo è fuori da ogni logica».
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