Una bambina di 11 anni è stata salvata al largo di Lampedusa: sarebbe l’unica sopravvissuta di un naufragio avvenuto tre giorni fa. Erano partiti in 45 da Sfax, in Tunisia, su una barca di metallo che – secondo il racconto della bambina, originaria della Sierra Leone, in Africa – sarebbe affondata a causa di una tempesta. La bimba è stata salvata dall’equipaggio del veliero Trotamar III, della Organizzazione non governativa (Ong) Compass Collective in motion. Il veliero ha salvato la bimba intorno alle 3:20 della scorsa notte in area Sar (Search and rescue) italiana e si trovava in quel tratto di mare per un altro intervento. La bambina si teneva a galla grazie a una camera d’aria e a un giubbotto di salvataggio. Il veliero è arrivato a Lampedusa alle 6. Secondo quanto detto dall’equipaggio del veliero, la bimba avrebbe cercato di non annegare «durante una tempesta con onde alte 3,4 metri e il vento a 23 nodi».
«Siamo partiti quattro o cinque giorni fa da Sfax. Eravamo 45. Tre giorni fa, pioggia, vento e la barca è affondata. Tutti siamo finiti in mare. Vicino a me sono rimasti due ragazzi, poi dopo due giorni non li ho più visti, il mare li ha allontanati». È la ricostruzione del naufragio fatta dalla bambina – e riportata dall’agenzia di stampa Ansa – fatta ai medici e i mediatori culturali a Lampedusa. Le motovedette di guardia costiera e guardia di finanza, che si stanno occupando delle ricerche nell’area dove l’imbarcazione sarebbe affondata, non hanno ancora trovato né corpi né tracce di vestiario. È stato predisposto il sorvolo dell’area con assetto aereo.
I soccorritori hanno raccontato di essersi accorti della bambina perché l’hanno sentita gridare. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa, Trotamar III è un veliero di 13 metri con un equipaggio formato da sei persone addestrato a salvare vite in mare: Toki, Alex, Olli, Friedrich, lo skipper Matthias e la co-skipper Ina. A bordo ci sono 230 giubbotti di salvataggio. Il veliero è della Ong Compass Collective in motion ed è stato messo in mare quest’anno per assistere le imbarcazioni di migranti in difficoltà. «Siamo un piccolo gruppo di attivisti del Wendland, una regione della Bassa Sassonia, in Germania. Dopo 40 anni di lotta contro un deposito di scorie nucleari a Gorleben, inviamo la nostra barca con un equipaggio internazionale per supportare il salvataggio in mare», scrive la Ong sul proprio sito. Il veliero era salpato l’altro ieri sera dal porto di Licata, in provincia di Agrigento.
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