Ballarò, un ospedale in vendita per strada «È merce rubata?», «Non ti interessa»

«C’è un ospedale in vendita a Ballarò». Dopo la denuncia del museo Gemmellaro, soffocato dall’invasione delle bancarelle degli abusivi, anche altri abitanti della zona occupata dal mercato storico hanno deciso di denunciare le condizioni di disagio in cui sono costretti a convivere. Una situazione che si è aggravata con il passare degli anni e l’espansione a macchia d’olio dei banchetti su cui sono esposte cianfrusaglie di ogni genere, tesori raccattati tra i rifiuti e oggetti quasi nuovi dalla provenienza spesso dubbia. 

«Guardate quegli oggetti – dice sottovoce un residente indicando una catasta di piccole sedie di legno ben esposte tra la mercanzia di un abusivo in via Majali – sono nuovissimi e molti hanno ancora l’imballaggio intatto. Questi non fanno fattura e non pagano tasse, com’è possibile che vendano merce di prima mano?». Ma non sono solo i piccoli oggetti a suscitare le domande di abitanti e passanti. Poco più in là, infatti, dove via Giuliano Majali si incrocia con via Corrado Avolio, la visione che si presenta agli occhi è di quelle che difficilmente lasciano indifferenti. «Stanno vendendo un ospedale – ironizza una signora – Un ospedale intero, con tanto di letti ortopedici, stampelle e così tante sedie a rotelle che neanche un concessionario».

I letti esposti per la vendita sono schierati in fila sul marciapiede, ma sconfinano inevitabilmente sulla strada. Sono tutt’altro che nuovi, ricordano le cliniche d’altri tempi, ma non è raro trovarne esemplari ancora in servizio in alcuni reparti dei nosocomi palermitani. Tuttavia sono completi di ogni accessorio: barre anti-caduta estraibili, manovelle per sollevare i piedi o la schiena del paziente e altri optional funzionali seppur vintage. E per ingentilirne un po’ la vista, il venditore ha deciso di arredare l’esposizione con un quadro raffigurante una composizione floreale a coprire i graffiti sul muro. 

Tra le sedie a rotelle fa bella mostra di sé qualche modello più recente e, guardando bene, si può scorgere anche qualche deambulatore. Provando a chiedere quale fosse la provenienza della merce il venditore, senza pensarci troppo su, liquida i curiosi con un «Non ti interessa». Potrebbero provenire da una discarica, essere stati regolarmente acquistati, ma i dubbi nei passanti restano molti. «Non sarebbe la prima volta che vendono roba rubata – racconta un anziano -. Qualche tempo fa hanno trovato delle giacche dei pompieri in vendita in questo mercato. Altre volte oggetti provenienti da scuole e uffici. Sono passati dai cardellini illegali – continua ridendo – ai pappagalli di ospedale».

Gabriele Ruggieri

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