«Un'intollerabile indecenza», notata e segnalata da numerosi residenti. E che continua a ripetersi nel tempo. Ieri i tecnici dell'Arpa ne hanno raccolto alcuni campioni per analizzarli. Mentre oggi la chiazza è sparita. Il sindaco: «Chiediamo chiarimenti ad Amap»
Balestrate, quella grossa macchia scura nel mare Colpa del depuratore? «Spunta periodicamente»
«Una marea grigiastra di liquami». Numerosi residenti di Balestrate l’hanno notata in mezzo al mare cristallino, non troppo distante dal depuratore. In tanti l’hanno immortalata e tempestivamente segnalata ad autorità e amministrazione, in cerca di chiarimenti e spiegazioni. Preoccupati soprattutto perché non è la prima volta che una grossa chiazza del genere spunti d’improvviso in mezzo al mare. «Succede periodicamente», denuncia anche il parlamentare del M5s Antonio Lombardo, che in una nota spiega di avere segnalato l’ennesimo episodio ai carabinieri, alla guardia costiera, all’Arpa e al Comune «per chiedere interventi urgenti nell’ambito delle rispettive competenze».
«Quella che si verifica a Balestrate è un’intollerabile indecenza, cui si deve mettere fine al più presto. Con tutta probabilità il depuratore di Balestrate presenta gravi problemi di funzionamento e non riesce a smaltire correttamente i fanghi di depurazione. Il guaio è che le disfunzioni relative ai depuratori – aggiunge – non sono circoscritte solo a Balestrate. Anche a Trappeto, dove sono stato circa un mese fa, ho rilevato lo stesso problema. Per questo ho presentato una richiesta di accesso agli atti all’Amap, società che gestisce gran parte dei depuratori della provincia di Palermo, chiedendo copia dei registri di carico e scarico dei fanghi. Non arretreremo di un millimetro fino a quando non conosceremo la verità».
Lombardo non è il solo a chiedersi se ci siano o meno dei legami col funzionamento del depuratore. Lo stesso dubbio è stato puntualmente sollevato anche dai residenti del Comune marinaro, soprattutto in considerazione del fatto che solo lo scorso gennaio l’Arpa aveva segnalato una «rottura della pompa di sollevamento e il refluo per caduta andava direttamente a mare». Un problema a cui si aggiungeva anche una «vasca di ossidazione era spenta. Sedimento spento. Letti di essiccamento fanghi pieni di rifiuti». Un dubbio legittimo, insomma. Condiviso anche dal sindaco Vito Rizzo, che tenta di rassicurare i concittadini e di mettere a tacere le polemiche sollevate contro un suo presunto disinteresse: «Malgrado quello che si vuole far credere, la denuncia alle autorità l’ho fatta io personalmente ieri: carabinieri, Arpa, guardia costiera. Mentre altri scrivono comunicati e si limitano a fare video», è la stoccata del primo cittadino ai colleghi della politica intervenuti nella vicenda.
«Nell’ultimo anno non sono mancate le segnalazioni all’Asp ogni volta che ci sono stati malfunzionamenti veri o presunti del depuratore – spiega il sindaco -. La chiazza è spuntata ieri e oggi già è scomparsa, ma il fatto che sia apparsa in prossimità del pannello del depuratore, appunto, fa pensare ovviamente il peggio». I carabinieri sono intervenuti infatti già nel tardo pomeriggio di ieri, insieme ai tecnici dell’Arpa che hanno effettuato i prelievi necessari per i campionamenti. «Aspettiamo di conoscere questi esiti – torna a dire Rizzo -, nel frattempo ho scritto anche ad Amap per chiedere una relazione dettagliata su cosa sia successo. Vogliamo saperlo, ovviamente, anche se fortunatamente la chiazza è spuntata in un tratto per legge non balneabile. Non sono al corrente di possibili indagini in corso, ma tutte le forze dell’ordine sono state ogni volta coinvolte per fare chiarezza su questi episodi. Purtroppo non siamo noi i gestori dell’impianto, ma Amap, a cui abbiamo sempre chiesto informazioni e documentazioni, non abbiamo un diretto controllo di tutta la vicenda. Speriamo si faccia presto chiarezza».