Dionisio Giordano e Alessandro Miranda intervenendo sulla vicenda dei 180 lavoratori del Coinres licenziati che non risultano nella dotazione organica della Srr: «il sindaco Patrizio Cinque ritiene di potere non rispettare le leggi»
Bagheria, Cisl su assunzioni per gestione rifiuti «Bando illegittimo, intervenga la magistratura»
Polemica tra la Fit Cisl e l’aministrrazione comunale di Bagheria sul bando pubblicato dal Comune per l’assunzione temporanea di quindici lavoratori che dovrebbero essere impegnati nel ciclo di raccolta dei rifiuti. «Apprendiamo – si legge in un comunicato diffuso dalla Cisl – che a poche ore dalla nota con la quale il presidente della Srr (Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti) dell’Area metropolitana ha chiarito, nel rispetto della vigente legge, quali lavoratori hanno il diritto ad essere utilizzati dalle ditte aggiudicatarie o affidatarie dei servizi di igiene ambientale nei singoli comuni – e quindi i 180 ex Coinres -, con arroganza e disprezzo per le regole e le leggi, l’amministrazione comunale di Bagheria ha deliberato la pubblicazione di un bando per l’assunzione temporanea di 15 lavoratori da impiegare nel servizio di raccolta rifiuti, prevedendo, fra l’altro, l’applicazione di un contratto collettivo nazionale errato». Ad ffermarlo sono i segretari regionale e territoriale della Fit Cisl Ambiente, Dionisio Giordano e Alessandro Miranda intervenendo sulla vicenda dei 180 lavoratori del Coinres licenziati da quasi quattro anni e i cui nomi risultano inseriti nella dotazione organica della Srr Area metropolitana Palermo approvata dall’ assessorato Energia e Servizi come sancito dalla legge.
«Ancora una volta – continua la nota – sulla vicenda dei rifiuti il sindaco Patrizio Cinque ritiene di possedere una sorta di diritto divino che gli consente di mettere sotto i piedi le leggi della Regione e dello Stato. Già in passato il sindaco aveva consentito, a una ditta a cui aveva assegnato direttamente il servizio di raccolta rifiuti con ordinanza ex articolo 191, di non utilizzare i lavoratori aventi diritto e ricordiamo le audizioni fatte in commissione regionali Antimafia proprio su queste vicende».
I due sindacalisti concludono scrivendo: «Oggi ci risiamo e considerato che ancora una volta a pagare il dazio di arroganza, non rispetto della legge e strafalcioni politico – burocratici continuano a essere i lavoratori, l’anello più debole del sistema rifiuti siciliano pervaso da illeggittimità e malaffare, chiediamo ancora una volta l’intervento delle autorità inquirenti e della magistratura per interrompere questa pesante e illeggittima, con l’auspicio che un segnale concreto verso un’amministrazione locale sia da monito per i 390 comuni dell’isola».