Avvelenato e rapinato nel Laos, 36enne in coma Raccolta fondi su Facebook per riportarlo a casa

Avvelenato e rapinato durante una vacanza in Laos. È questo che sarebbe successo a Gianluca Di Gioia, un 36enne di Venegono (Varese) originario di Caltavuturo. Adesso si troverebbe ricoverato in una struttura ospedaliera a Bangkok in coma, a raggiungerlo sul posto, appena saputa la vicenda, sono stati la madre e il fratello Salvatore. Quest’ultimo, con l’aiuto di parenti e amici di Gianluca, ha creato prontamente un gruppo pubblico su Facebook, Aiutiamo Gianluca (Il Digio) per lanciare una raccolta fondi utile a trasferire il ragazzo in Italia. La famiglia ha già raggiunto la somma di 100 mila euro utili per il trasporto aereo, ma occorre raccogliere altri soldi per le cure da affrontare finché il giovane rimane ricoverato in Thailandia, circa 2500 euro al giorno.

«Gianluca migliora, ma molto lentamente. Ad oggi non sappiamo ancora per quanti giorni debba restare là. Ringraziamo tutti, lo porteremo a casa presto», spiega attraverso il gruppo social il cugino Luca Antonio Labollita, in contatto con la famiglia di Gianluca. La mobilitazione da parte di amici ma anche estranei è scattata subito: «Gianluca non ti conosco ma nelle mie possibilità cercherò di aiutare te e la tua famiglia», scrive un utente su Facebook. Anche se qualcuno avanza timidamente qualche dubbio. «Ho avuto modo di sentire varie versioni, vari stati di salute del Digio, vari modi di raccogliere fondi e varie motivazioni per cui farlo. Credo ci siano tante notizie confuse – scrive ad esempio Federica Belloni Soumetz – Vorrei chiedere ai cugini se fosse possibile avere un’univoca versione, così che tutti coloro che vogliono aiutare possano farlo concretamente e sappiano come verranno impiegati i loro contributi».

A dare ulteriori delucidazioni è la cugina del ragazzo in coma, Francesca Romana, che spiega che sia la Regione Lombardia che la Farnesina sono stati avvisati dalla famiglia, ma che hanno risposto col silenzio. Mentre «l’ambasciata italiana ha dato in parte un suo contributo come assistenza e contatti». Solidarietà invece da parte del comune di Caltavuturo, che «fa appello a tutti i cittadini affinché aiutino la famiglia a sostenere i costi elevati della decenza di Gianluca nella prospettiva di poterlo trasferire in Italia superata la fase critica che vede attualmente il giovane in condizioni di coma farmacologico – fanno sapere – Il Comune, nel riferire che farà la sua parte partecipando alla sottoscrizione, invita tutti i cittadini che volessero sottoscrivere somme in denaro a farlo seguendo le indicazioni contenute nella pagina Facebook creata appositamente».


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