Forello perdona, Addiopizzo no. Se infatti il candidato sindaco, tra i fondatori dell’associazione antiracket, ha annunciato che non avrebbe querelato Andrea Cottone, il collaboratore del M5S di cui era stata pubblicata, a sua insaputa, la registrazione di una conversazione in cui spendeva in presenza di alcuni parlamentari grillini commenti non edificanti nei confronti di un presunto sistema alla base di Addiopizzo; così non farà l’associazione.
«Andrea Cottone – si legge in una nota di Addiopizzo – l’autore delle diffamazioni contenute nel video, è stato un nostro socio e ha lasciato Addiopizzo nell’estate 2008. Tuttavia, molti dei fatti citati riguardano un periodo successivo alla sua uscita dall’associazione. Ascoltarlo ci ha addolorato molto. Un attacco grave, delegittimante e profondamente ingiusto che ci pone davanti a una scelta inevitabile, quella di procedere per vie legali».
«La denuncia – motiva l’associazione – è l’atto che sancisce il bisogno di stabilire una verità, esprimere dissenso e prendere consapevolezza del proprio diritto.
Questo abbiamo fatto in questi anni: accompagnare centinaia di uomini e donne a esprimere, attraverso la denuncia, il diritto-dovere di esercitare il rispetto di se stessi, innanzitutto».
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