Il Comitato per l'ordine e la sicurezza ha deciso di dare una scorta al deputato di Sinistra e libertà. Le forze dell'ordine di Catania hanno segnalato la possibilità di un attentato da parte del clan Ercolano. Fava negli ultimi mesi era intervenuto criticando la revoca del regime del 41 bis ad Aldo Ercolano, tra gli esecutori dell'omicidio del padre Pippo Fava, e sottolineando l'importanza del sequestro della ditta di trasporti Geotrans, secondo gli inquirenti riconducibile al boss Giuseppe Ercolano
Assegnata una scorta a Claudio Fava Rischio attentato da parte del clan Ercolano
Il Comitato per l’ordine e la sicurezza ha assegnato una scorta a Claudio Fava, deputato catanese di Sinistra e Libertà e vicepresidente della commissiona parlamentare antimafia. La decisione presa oggi arriva dopo la segnalazione da parte delle forze dell’ordine di Catania di un possibile attentato ai suoi danni da parte del clan Ercolano.
Fava è politico, giornalista e scrittore, figlio di Pippo Fava, direttore de I Siciliani, ucciso da Cosa Nostra il 5 gennaio del 1984. Proprio qualche settimana fa è stato in visita nel capoluogo etneo con la commissione antimafia. In quell’occasione aveva avuto modo di sottolineare la preoccupazione per la revoca del regime del 41 bis ad Aldo Ercolano, membro di spicco del clan Santapaola, braccio destro del boss Nitto, tra gli esecutori dellomicidio di Pippo Fava. «E’ inaccettabile e preoccupante, un provvedimento che, siamo sicuri, sarà presto rivisto», aveva affermato il deputato di Sel. Che era intervenuto anche in occasione del recente sequestro della Geotrans, la società di trasporti formalmente intestata a Vincenzo e Cosima Palma Ercolano, ma secondo gli inquirenti riconducibile al boss Pippo Ercolano. «Il sequestro – aveva commentato Fava – segna un rilevante cambio di passo rispetto a una famiglia mafiosa, e a un patrimonio, che negli anni passati avevano ricevuto trattamenti benevolenti da parte di alcuni uffici giudiziari e di importanti ambienti imprenditoriali della città».