Asili nido, ausiliarie prudenti dopo la proroga del bando Iannitti: «Vogliamo ridiscutere tutta la questione»

«Anche il nuovo assessore si è reso conto che qualcosa non va. Non è vero che quelle che abbiamo portato avanti per oltre un anno e mezzo erano provocazioni, né falsità. Non siamo uccelli del malaugurio come ha detto il sindaco». Il giorno dopo la proroga del tanto discusso bando sugli asili nido comunali, il rappresentante di Catania Bene Comune Matteo Iannitti fa il punto sulla vicenda che da mesi porta avanti assieme alle dipendenti delle cooperative e spiega come i prossimi 15 giorni siano vitali per la buona risoluzione della vicenda dell’affidamento dei servizi ausiliari. «Siamo riusciti a ottenere questo slittamento – prosegue Iannitti – Domani mattina ci sarà un tavolo tecnico con i sindacati. Vogliamo che venga ridiscussa tutta la questione: senza bambini, le ausiliarie rischiano il licenziamento». Come sottolinea il rappresentante, «ieri si sono espressi due gruppi consiliari» e dopo il pronunciamento dei sindacati, «finalmente il problema degli asili viene compreso da altri segmenti della vita politica della città».

Il movimento ha presentato assieme ad alcune lavoratrici tre proposte per il settore. La prima è relativa al blocco del bando, che prevede la diminuzione del 60 per cento dei bambini da poter seguire e il conseguente calo delle impiegate, che da 90 passerebbero a 38. La seconda è l’inserimento del capitolo relativo al pagamento per le fasce meno abbienti nel bilancio – così come annunciato nel dicembre 2013 -, misura che porterebbe a un aumento del servizio offerto. La terza proposta prevede di invertire il processo di esternalizzazione. «La normalità in un Comune prevederebbe che chi vi lavora sia dipendente comunale», spiega Mattero Iannitti. A Catania, invece, «il servizio è stato esternalizzato. Non dipende né dalle lavoratrici né dalle cooperative. Ora i nodi sono venuti al pettine». Un aiuto alle casse comunale potrebbe arrivare dalla trasformazione di un’altra società esternalizzata, Sostare, in un servizio a domanda individuale. «Una proposta portata in tavolo tecnico dall’assessore Giuseppe Girlando (con delega al Bilancio, ndr) e che chiediamo venga applicata». 

«Quello degli asili nido è un problema che investe genitori, lavoratori e Comune», spiega Pina Catania, lavoratrice e delegata Cgil. «L’assessore viene dal mondo sindacale – afferma riferendosi al passato di Angelo Villari – conosce il problema. Inutile che adesso tutti si dicano contenti dell’annullamento: in questo anno e mezzo ci hanno lasciato soli. Si facciano un esame di coscienza», esclama. E conclude: «Non possono giocare con il nostro pane quotidiano». «I prossimi 15 giorni sono vitali», le fa eco Giusy Mavilla, anche lei rappresentante sindacale. Che attacca: «Invece di fare contratti di solidarietà, il Comune informi i cittadini che il servizio esiste, così da permetterci di lavorare».


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