La Regione rimpingua la dotazione prevista per chi vive in uno degli arcipelaghi siciliani dove non sono presenti punti nascita. «Il beneficio è esteso anche a chi ha partorito nel periodo tra l’1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020»
Aumenta il bonus mamme per chi vive nelle isole minori Il contributo massimo sale da tremila a cinquemila euro
Da un massimo di tremila euro a cinquemila. Questo il principale effetto dell’aumento della dotazione finanziaria per il bonus dedicato alle future mamme delle isole minori siciliane. La misura è stata varata dall’assessorato alla Salute. La somma servirà a pagare le spese per partorire nelle strutture del sistema sanitario regionale, nel caso in cui si risieda in un’isola in cui non è presente un punto nascita.
«Per accedere al contributo occorre avere due requisiti – si legge in una nota della Regione – Essere residenti in un Comune di un’isola minore siciliana in cui è assente, anche temporaneamente, un punto nascita e avere partorito in una struttura autorizzata del Servizio sanitario regionale. Quest’ultimo requisito ricorre anche in caso di interruzione di gravidanza verificatasi dopo il 180esimo giorno dall’inizio della gestazione e nell’ipotesi di bambino nato morto o deceduto dopo un breve lasso di tempo».
«Il contributo può essere richiesto entro 60 giorni dal parto, compilando l’apposito modello e l’autocertificazione da inviare, tramite Pec, al protocollo generale del Comune di residenza – continua la nota -. Il beneficio economico è esteso anche alle mamme che hanno partorito nel periodo tra l’1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020. Nel dettaglio, chi ha partorito dal 1 gennaio 2021 può presentare l’istanza entro 60 giorni dalla pubblicazione del Decreto, mentre è da considerarsi valida, in sanatoria per l’anno 2021, l’istanza presentata in data antecedente la pubblicazione nel caso – conclude la Regione – sia stata già acquisita al protocollo del Comune».