Reddito di cittadinanza, contratti farlocchi e sfruttamento I nodi del settore turistico: «A 38 anni non faccio lo schiavo»

Li hanno definiti i fannulloni del reddito di cittadinanza. È l’esercito degli stagionali: gli introvabili, secondo il nuovo tormentone estivo. Si lamentano gli imprenditori: “impossibile trovare cuochi, camerieri, barman e lavapiatti” e puntano il dito contro i sussidi. Ma è davvero così? I lavoratori non ci stanno a essere definiti scansafatiche e rimandano tutte le accuse al mittente. «Il lavoro c’è ma con contratti e stipendi ridicoli. Per fare il cameriere in un agriturismo, con contratto part-time, mi hanno offerto circa 800 euro al mese. Mi hanno detto pure che,  abitando vicino il posto di lavoro, non avrei neanche speso tanto di benzina. Ho risposto che ho esperienza, parlo bene inglese, spagnolo e olandese, ho due persone a carico e non avrei accettato, non perché percepisco il reddito di cittadinanza, ma perché a 38 anni non faccio lo schiavo». 

È una delle tante storie raccolte dal movimento siciliano Oltre la Piazza, nato da un’idea di volontari e attivisti e che riunisce i lavoratori stagionali del settore turistico. Dopo le accuse lanciate nei loro confronti hanno deciso di raccontare la loro verità invitando gli iscritti a rendere pubbliche le storie. In poco tempo sono migliaia le e-mail e i messaggi ricevuti da tutta Italia. «Ovviamente – tengono a precisare dal movimento – gli imprenditori seri ci sono. Ma una buona parte non offre contratti e paghe serie danneggiando anche chi opera attuando quanto previsto nel contratto nazionale di lavoro». 

Leggendo alcune delle storie, il filo conduttore è sempre lo stesso: sfruttamento, contratti part-time ma solo sulla carta, fuori busta, orari improponibili e alloggi fatiscenti. «Ho lavorato in un ristorante, sia a pranzo che a cena – racconta una cameriera – quattordici ore al giorno di servizio con un contratto part-time firmato solo un mese dopo aver iniziato. Solo mezza giornata libera a settimana per 950 euro al mese e sistemazione in un seminterrato con altre nove persone». 

A un ragazzo è stato invece proposto un lavoro da receptionist per otto ore al giorno ma «nel contratto ne sarebbero apparse solo quattro» per sei giorni ad 800 euro al mese. «Mi è stato esplicitamente detto che in questo periodo di crisi pagano meno contributi». Il mese in prova in nero è invece quanto proposto ad una ragazza che, su consiglio di un’amica, si è presentata ad un colloquio in una rosticceria. «Il titolare – sottolinea – mi ha spiegato che mi sarei dovuta occupare del servizio ai tavoli, le pulizie delle vetrine, la toilette. Tutti i giorni, otto ore, anche dieci, per 500 euro al mese. Finito il periodo di prova forse mi avrebbe messa in regola e aumentato lo stipendio di 100 euro». Secondo quanto previsto dal contratto nazionale la paga totale del cameriere di quinto livello, il più diffuso, è di 1444,22 euro al mese

Il contratto stagionale, quindi a termine, da diritto alla precedenza di riassunzione l’anno successivo. L’orario di lavoro, in tutto il settore del turismo è 40 ore settimanali, esclusi gli stabilimenti balneari che possono applicare un orario di 44 ore, le ore in più sono lavoro straordinario e si ha diritto ad una maggiorazione della paga di quelle ore del 30 per cento. Se il contratto prevede oltre le 40 ore, sono previsti i riposi compensativi. Queste le regole basilari che però secondo i dati relativi al 2020 dell’Ispettorato del lavoro sono state applicate dal 26 per cento delle aziende.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]