Bene sequestrato a un ex consigliere di Giardini Naxos Chiesta tangente a un imprenditore per snellire pratiche

Da una parte un uomo organico alla mafia barcellonese, dall’altra un ex consigliere comunale di Giardini Naxos. Sono i profili dei soggetti destinatari di un sequestro di beni disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Messina, su richiesta della Dda. Il valore complessivo ammonta a un milione di euro. 

Nel primo caso, D.O., 49 anni, è ampiamente noto alle cronache giudiziarie e pregiudicato. L’uomo è stato coinvolto nell’operazione Mare Nostrum, a parlare di lui sono stati diversi collaboratori di giustizia. Sulla carta i suoi redditi sarebbero stati frutto della redistribuzione dei profitti di una impresa edile riconducibile al fratello, anche lui legato al clan. Di fatto però per gli investigatori si sarebbe trattato soltanto di uno schermo apparentemente legale: l’intera attività, svolta anche nel settore dei rifiuti, avrebbe fatto leva sull’intimidazione mafiosa. All’uomo sono stati sequestrate due unità immobiliari vicino al mare. 

Per quanto riguarda il 64enne S.P.S., già consigliere di Giardini, per il tribunale è un soggetto socialmente pericoloso, già condannato per usura e, più di recente, per concorso in concussione aggravata dal metodo mafioso. Dalle indagini è emerso che l’uomo si era fatto consegnare una tangente per snellire alcuni iter burocratici riguardanti il pagamento degli stati di avanzamento lavori legati a opere effettuate al cimitero del paese ionico. Il 64enne all’incontro con l’imprenditore si presentò con un 44enne che sosteneva di essere referente del clan catanese dei Laudani. Al 64enne è stato sequestrato un immobile.


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