Indagata intera famiglia attiva nella grande distribuzione Sequestro da mezzo milione, sono coinvolte cinque società

Sequestro di beni da mezzo milione di euro nei confronti di una famiglia di imprenditori ennesi. Sono accusati di reati fallimentari e tributari. La misura è stata disposta dal gip del tribunale di Enna in seguito a indagini condotte dalla guardia di finanza. I militari hanno passato a setaccio una serie di operazioni societarie avvenute tra le imprese della famiglia, tutte attive nel settore della grande distribuzione

L’obiettivo sarebbe stato lo svuotamento delle casse e dei beni dell’azienda principale, successivamente fallita con debiti per oltre sei milioni di euro. Il modus operandi era sempre lo stesso: i beni venivano trasferiti a imprese neocostituite e riconducibili a membri della stessa famiglia. Tra i principali creditori c’era lo Stato che vantava imposte e contributi previdenziali non versati per circa due milioni di euro.

La procura ipotizza i reati di bancarotta fraudolenta aggravata, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e autoriciclaggio. Le persone coinvolte dalle indagini sono il padre, due figli, un nipote e uno dei membri del collegio sindacale. L’indagine coinvolge anche le quattro società create per reimpiegare i beni aziendali della fallita. 

Il sequestro di beni riguarda sedici immobili tra appartamenti, capannoni, terreni e somme di denaro depositate su quattro correnti bancari.


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