Tutto sarebbe partito la scorsa settimana, quando una donna che doveva partorire è arrivata al Pronto soccorso ostetrico ed è poi risultata positiva al coronavirus. «Solo il secondo tampone ha fatto rilevare i contagi», spiegano dall'Azienda sanitaria provinciale
Covid-19, nuovo focolaio all’ospedale di Siracusa Nove contagiati tra medici, infermieri e pazienti
Ci sono nove casi di positività al nuovo coronavirus all’ospedale Umberto I di Siracusa. Si tratta di sei operatori sanitari e tre pazienti. Il nuovo focolaio nella struttura ospedaliera aretusea – che nella fase della pandemia tra marzo e aprile aveva registrato molti contagi tra medici, infermieri e pazienti, fino al picco del 40 per cento del totale in provincia – sarebbe partito dalla donna partoriente arrivata la scorsa settimana al Pronto soccorso ostetrico e risultata poi positiva al Covid-19.
La donna, assistita in urgenza per il parto dal personale sanitario, non avrebbe riferito che il marito arrivava da una località ad alto rischio. L’attività di tracciamento dei contatti era stata attivata subito. «Il secondo tampone, a distanza di una settimana dai primi che erano risultati tutti negativi – fanno sapere dall’Asp di Siracusa – ha fatto rilevare la positività» di sei operatori sanitari asintomatici, di due pazienti già dimesse e in isolamento a casa e di una paziente ricoverata.
Tutte le pazienti sono state sottoposte ai controlli e continuano a essere screenate con i tamponi. «Abbiamo messo in atto tutte le misure previste – dichiara il direttore del reparto Antonino Bucolo – per azzerare il rischio della diffusione del contagio all’interno dell’ospedale e per rendere sicura l’assistenza al parto». Intanto, adesso, è stata disposta la momentanea sospensione dell’attività chirurgica programmata e dell’attività di assistenza ambulatoriale. Resta garantita l’assistenza al parto e alla emergenza-urgenza. «Si è proceduto alla bonifica e alla disinfezione del gruppo parto – riferisce il direttore sanitario Rosario Di Lorenzo – alla esecuzione dei tamponi di tutti i ricoverati e ai dipendenti e all’isolamento dei positivi».