La corte d'appello di Palermo si è pronunciata in merito alle accuse rivolte a Dario Lo Bosco, Giuseppe Quattrocchi e Salvatore Marranca. Le accuse poggiavano su quanto avrebbe fatto un imprenditore agrigentino per favorire i propri interessi
Mazzette, assolti ex presidente Rfi e dirigenti Forestale In primo grado erano stati condannati a oltre quattro anni
Ribaltata la sentenza di primo grado e assoluzione per Dario Lo Bosco, l’ex presidente di Rfi che era stato condannato per concussione e induzione indebita a promettere utilità. Insieme a Lo Bosco sono stati assolti perché il fatto non sussiste anche Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi, entrambi ex dirigenti del Corpo forestale della Regione Siciliana. A Lo Bosco erano stati inflitti quattro anni e due mesi, mentre a Marranca e Quattrocchi quattro anni e mezzo. La sentenza di secondo grado è stata pronunciata dalla corte d’appello di Palermo
Al centro del processo le iniziative prese da un imprenditore agrigentino per favorire i propri interessi. A Lo Bosco l’uomo avrebbe dato 58mila euro per spingere Rfi ad acquistare un sensore per il monitoraggio dell’usura delle carrozze ferroviarie affittate a terza; mentre ai due dirigenti regionali sarebbero stati dati soldi in cambio della garanzia di non avere intoppi nei lavori per l’ammodernamento della rete di radiocomunicazione usata dalla Forestale. Appalto da 26 milioni che si era aggiudicato l’imprenditore agrigentino.
Quest’ultimo, dopo avere collaborato con gli inquirenti, ha chiesto e ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali. La ricostruzione dei magistrati, che dal gup era stata accolta, non ha convinto la corte d’appello di Palermo che, assolvendo gli imputati, ha anche revocato le pene accessorie e ordinato la restituzione dei beni confiscati.
Riceviamo e pubblichiamo richiesta di diritto all’oblio per conto di Dario Lo Bosco, assolto in appello, confermato in Cassazione nel 2021.