Covid-19, lo strano caso del cibo a domicilio la domenica Certi Comuni sì, forze dell’ordine forse ma da Regione è no

«È disposta la chiusura domenicale di tutti gli esercizi commerciali attualmente autorizzati, fatta eccezione per le farmacie di turno e le edicole». È su questa frase dell’ordinanza dell’altroieri del presidente della Regione Nello Musumeci che in molti, nelle ultime 24 ore, si stanno arrovellando come se fosse un rebus. In generale, il concetto sembra chiaro: la domenica tutti gli esercizi commerciali (tranne farmacie ed edicole) devono restare chiusi. Ma c’è un particolare: le consegne a domicilio delle attività di ristorazione sono consentite? A complicare ulteriormente la questione c’è un altro punto dell’ordinanza regionale: «I sindaci, con propria ordinanza, possono disporre riduzioni dell’orario di apertura al pubblico degli esercizi commerciali, a eccezione di quelli autorizzati alla vendita di prodotti alimentari e delle farmacie». 

Quindi, domenica sera per cena sarà possibile ordinare una pizza o un hamburger e farselo consegnare a casa? Una risposta c’è ma non tutti la sanno. Dopo un lungo giro di telefonate per i territori sparsi nell’Isola, la certezza è che regna la confusione. A Trapani ci dicono di sì, così come a Castelvetrano (nel Trapanese) e a Scordia (in provincia di Catania). Anche dall’Anci Sicilia sembrano non avere dubbi «gli esercizi sono chiusi, ma questo non impedisce le consegne a domicilio», spiegano contattati al telefono. 

Interpretazione totalmente diversa arriva invece da altri Comuni. «La ratio dell’ordinanza è chiara: la domenica si deve fermare tutto», risponde il sindaco di Siracusa Francesco Italia. Dello stesso avviso sono anche a Palermo e provincia, a Enna, ad Agrigento, a Ragusa, a Catania e anche ad Acireale e a Palagonia (nel Catanese). Qui il sindaco Salvo Astuti ha emanato una ordinanza in cui viene specificata «la chiusura domenicale di tutte le attività, per tutte si intende attività di ogni ordine, produttive, commerciali, artigianali, comprese quelle di consegna a domicilio di pasti e alimenti, con esclusione solo per le farmacie di turno secondo l’orario ordinario e le edicole fino alle ore 13».

Anche tra i riders la questione però non sembra risolta. «A noi non è arrivata nessuna comunicazione sulla sospensione del lavoro», risponde a MeridioNews uno dei fattorini che lavora per un servizio di corriere che si occupa anche della consegna di farmaci. «L’unica informazione che abbiamo in merito è che per la prossima domenica sarà possibile fare solo le consegne serali», dice invece un rider che lavora per una piattaforma di ordinazione e consegna esclusivamente di cibo. E chi deve controllare come si è organizzato il tutto? «Non abbiamo avuto nessuna comunicazione in merito», rispondono da una questura siciliana. La polizia municipale invece «da una primissima interpretazione direi che sono bloccate anche le consegne a domicilio. Nell’attesa che arrivino maggiori chiarimenti su questo aspetto specifico – risponde un comandante dei vigili urbani – alle pattuglie darò l’indicazione che le attività devono essere chiuse». Non è chiaro, dunque, se un rider incontrato per strada sarà fermato oppure no. 

La soluzione può arrivare solo da chi quell’ordinanza l’ha emanata. Le risposte da parte della Regione vanno da un «non mi ero posto il problema. L’ordinanza l’ha firmata il presidente e deve rispondere il presidente» di un assessore a un «certo che si possono fare le consegne a domicilio» che trapela in un primo momento. Salvo poi la comunicazione ufficiale che arriva dall’entourage della presidenza della Regione: «Nella “chiusura domenicale di tutti gli esercizi commerciali” è compreso anche lo stop delle consegne a domicilio». Per queste domenica la pizza bisognerà farsela a casa.


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