Passante ferroviario, ecco a che punto è l’opera «La stazione Lazio non sarà finita prima del 2025»

È trascorso ormai quasi un mese dall’inizio dell’anno e dopo la notizia della riapertura di via Monti Iblei e della consegna dei cantieri sul prolungamento di viale Francia, con Palermo in progress facciamo il punto sui lavori di completamento del passante ferroviario. La variante Tratta b Notarbartolo-La Malfa è stata approvata nel 2010 e i lavori sono cominciati effettivamente nel 2014. «Tutto sommato finora il cronoprogramma è tecnicamente rispettato, alla luce delle lungaggini dovute alla fase approvativa della variante che ha fatto slittare tutto il resto – spiega l’ingegnere Roberto Di Maria di Palermo in progress – Anche se bisogna dire che se la fine dei lavori comprende viale Lazio, non si potrà finire prima del 2025». Dopo la riapertura di via Monti Iblei, c’è ora da realizzare la parte ciclopedonale che «dipende dai tempi di Sis, ovvero da quando toglieranno i mezzi che ci sono ancora sul lato monte via Monti Iblei», spiega ancora l’ingegnere. Cantieri aperti anche in via Lungaro «che dovrebbe essere finita entro l’estate». Ma ripercorriamo lo stato di avanzamento dell’opera cantiere per cantiere con la guida dell’ingegnere Di Maria. 

Per quanto riguarda la galleria Notarbartolo Francia: «Le opere civili sono in avanzato stato di esecuzione e termineranno a giugno. Attualmente si lavora per la realizzazione della cosiddetta “vasca di contenimento”». Tra le altre cose in via di definizione la banchina di stazione lato monte della stazione De Gasperi è già stata realizzata, insieme ai due marciapiedi laterali che affiancano il binario lungo tutto il tracciato da Francia a Notarbartolo (circa 3.000 m), mentre si continua il trattamento per la protezione antincendio della parte di galleria realizzata in artificiale dal pozzo di via Belgio fino alla stazione Francia. «I lavori sono eseguiti “all’indietro” in direzione dell’imbocco lato Notarbartolo: si concludono in fondo alla galleria e si procede verso l’uscita». Una volta terminate tutte le opere civili della galleria si procederà alla posa in opera del ballast dell’armamento ferroviario, oltre agli impianti tecnologici. «Sarà una fase piuttosto lunga non tanto per la quantità di lavori da effettuare, ma per la loro elevata specializzazione. Se ne prevede la fine entro il 2020, mentre l’apertura all’esercizio avverrà molto probabilmente nel mese di giugno 2021, dopo l’acquisizione del visto da parte di ANSF (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie), con l’attivazione del binario di raddoppio lungo la nuova galleria su tutta la tratta Notarbartolo-Francia».

Altro capitolo è invece quello della stazione De Gasperi: sarà attivata in un periodo successivo, al momento si sta realizzando il progetto esecutivo dei lavori ad opera di una società di ingegneria appositamente incaricata da RFI. «La riprogettazione si rende necessaria dal fatto che Sis, da contraente generale, aveva redatto un suo progetto che, dopo l’uscita di scena del Consorzio italo-spagnolo, non potrà essere più disponibile per l’esecuzione delle opere – afferma Di Maria – Una volta approvato il progetto, i lavori dovranno essere ri-appaltati ovvero, con una soluzione più semplice, potrebbero essere affidati ad un’impresa legata ad RFI da accordo-quadro: praticamente lo stesso metodo di esecuzione attualmente in uso per concludere i lavori della stazione di Capaci. Ad ogni modo, l’avvio della procedura di affidamento è previsto per il prossimo mese di settembre, per cui è facile prevedere che non si aprirà all’esercizio la stazione De Gasperi prima della fine del 2021».

Nota fin qui dolente è stata quella legata ai lavori di vicolo Bernava: per la demolizione delle palazzine, nell’ambito della seconda gara di appalto (la prima era andata deserta) sono pervenute le offerte e si sta procedendo all’aggiudicazione dei lavori. «La loro esecuzione, a partire dal prossimo mese di marzo secondo le previsioni RFI, prenderà tutto il 2020 – spiega Di Maria –  infatti, non si tratta di demolire semplicemente gli edifici facendoli collassare, ma, per la loro condizione statica ormai compromessa, occorrerà “decostruirli” con un procedimento graduale dall’alto verso il basso. La decostruzione si rende necessaria per la vicinanza di altri fabbricati, che potrebbero essere a loro volta compromessi staticamente, se si fosse deciso di procedere con una più rapida “demolizione”». Entro il 2020 si prevede l’aggiudicazione dei lavori di esecuzione della galleria sottostante, la cui gara dovrebbe essere avviata il prossimo maggio. Sarà necessario un altro anno almeno per avere le opere finite. «Pertanto, il raddoppio Notarbartolo-Orleans potrebbe essere messo in esercizio a fine 2022, più realisticamente nel 2023», afferma ancora l’ingegnere.

Per la realizzazione della stazione Papireto invece prende sempre più piede l’ipotesi di una possibile apertura sul binario attualmente disponibile, quello pari. «Si sta infatti eseguendo uno studio progettuale per capire la fattibilità della posa degli impianti sui locali tecnici presenti e consentirne l’attivazione – sottolinea l’esperto – Sarebbe necessario, in tal senso, installare gli impianti di aerazione, sicurezza ed elettrici necessari per l’accesso del pubblico. Opere che, volendo, potrebbero essere eseguite nel giro di pochi mesi, ovvero non oltre l’autunno del 2020. Verrebbe aperta come è aperta ora la stazione Lolli, ovvero a un binario solo». 

Procedono piuttosto speditamente i lavori per la stazione Capaci, rispetto alla quale «se ne prevede la conclusione entro l’anno. Attualmente si lavora alle strutture di accesso lato monte, giunte ormai dal livello banchina – dice Di Maria – Contemporaneamente, si stanno eseguendo, lato valle, le rifiniture e la posa degli impianti sicurezza di fermata per i viaggiatori. Anche per Capaci sarà necessario il visto ANSF che, comunque, non dovrebbe prendere troppo tempo: l’apertura della nuova stazione potrebbe avvenire nei primi mesi del 2021».

Ultima, ma non meno importante, è la situazione dei lavori per la stazione Lazio: «Purtroppo, non sarà di certo disponibile in tempi brevi – conclude l’ingegnere – La progettazione esecutiva e la successiva gara di appalto, necessaria per la complessità delle opere da realizzare, prenderanno probabilmente i prossimi due anni, mentre un tempo altrettanto lungo sarà necessario per concludere i lavori. Previsioni? Non prima del 2025».


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