Almaviva, nulla di fatto dopo ennesimo incontro a Roma «Forse non interessa a nessuno, si prende solo tempo»

«Com’è andata oggi? Come tutte le altre volte. Nulla di fatto, si prende solo tempo». Sono amarissime le parole del segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso, dopo l’ennesimo tavolo tecnico al Mise per affrontare la vicenda Almaviva. L’ultima batosta era arrivata a pochi giorni dalle feste di Natale, con il crollo dei volumi di Sky, argomento trattato all’incontro di questa mattina a Roma. Al quale, però, non era presente né il ministro del Lavoro né alcun rappresentante regionale. Presenti, come sempre, le sigle sindacali, le Rsu, l’assessora del Comune di Palermo Giovanna Marano e due vice ministri. «Di concreto c’è ben poco – continua a dire Rosso -. Ci rivedremo il 10 per fare un nuovo ammortizzatore sociale, prolungando quello che c’è al momento. Ma quello che chiediamo è ben diverso. Continuiamo solo a prendere tempo di mese in mese, ma intanto sono già sette anni che prendiamo tempo. Questo centro morirà così».

Eppure, ne è fermamente convinto il sindacalista, basterebbe davvero poco per sistemare la situazione, agendo nell’immediato. «Almaviva, che è in difficoltà ormai da tempo, aspetta ancora 14milioni da Alitalia, ma si può sapere che fine hanno fatto questi soldi? Incassarli non migliorerebbe un po’ la situazione? – si domanda il sindacalista -. Ma poi è possibile che il 25-30 per cento di questo lavoro si faccia nei sottoscala e non ci sono controlli, il lavoro è in nero e c’è criminalità? Sono situazioni che mettono in difficoltà chiaramente i grandi gruppi come Almaviva, appunto. Non sono azioni che si dovrebbero fare immediatamente?». Ma ad amareggiare parecchio, dell’incontro di oggi, stavolta non è solo il solito mancato impegno, al quale le sigle sono quasi drammaticamente abituate. Ma, appunto, gli assenti che a quel tavolo non si siedono da tempo.

«Ma li mandate gli inviti alla Regione?» ha addirittura chiesto provocatoriamente Maurizio Rosso ai vice ministri incontrati oggi. «Dicono di sì, sono loro che non vengono, è imbarazzante, scandaloso – osserva Rosso -. Qual è, in questo modo il messaggio che rischia di passare? Che se ne disinteressano evidentemente di tutta questa vicenda e di questi lavoratori. Sarà almeno la terza-quarta volta che non si presenta nessuno. Intanto, solo in Sicilia Almaviva conta circa 5mila persone, può essere mai che non vieni a presenziare a incontri così importanti? Che fine hanno fatto tutti?». L’aria è tesa, e lo è da tempo ormai. Ma si cerca di sdrammatizzare in qualche modo. Ma anche una battuta non basta a cancellare tutte le pesanti ombre legate al caso e al destino di questi lavoratori.

«Io sono seriamente preoccupato per i lavoratori, non si riesce a capire come questo lavoro si stia trasformando e come, però, di contro  non ci sia una politica industriale che faccia cose concrete. Tre-quattro regole fondamentali basterebbero, per cominciare». Partendo, ad esempio, dal cosiddetto reshoring, cioè il rientro a casa delle aziende che in precedenza avevano delocalizzato in altri Paesi: «Se tornasse in Italia la metà del lavoro che c’è all’estero, già si sarebbero risolti un sacco di problemi – insiste Rosso -. E ancora, le tariffe contrattuali, un fondo strutturale per il settore e poi chiaramente un progetto di formazione perché il lavoro cambia profondamente. Temo che arriveremo troppo tardi…se arriveremo». Intanto, dopo il vacuo incontro di oggi, uguale ai precedenti che alla stessa maniera avevano acceso le speranze per rispegnerle subito, ai sindacati resta la pesante responsabilità di aggiornare i lavoratori rimasti a casa in attesa di risposte. «Ancora una volta ci toccherà dire che non è successo nulla».


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