Salva-Sicilia, Musumeci ringrazia Conte per la sensibilità Poi attacca: «Chi ha fatto il piromane ora fa il pompiere»

«Non ci saranno conseguenze per il popolo siciliano». Il presidente della Regione Nello Musumeci associa gli auguri di Natale alla sua valutazione per quanto ottenuto ieri a Roma dal governo Conte: la possibilità di spalmare due miliardi di disavanzo in dieci anni, anziché in tre. Provvedimento ribattezzato Salva-Sicilia.

«Ho illustrato le ragioni della nostra proposta – spiega in un messaggio video – se avessimo dovuto risolvere il problema in tre anni, avremmo colpito fasce più deboli. Il governo Conte è stato sensibile, come successo in passato con altre regioni». Musumeci sorvola in questa sede sui paletti imposti dal Consiglio dei ministri in cambio della dilazione decennale. Roma, infatti, impone al governo regionale delle nuove figure di controllo che nella Sicilia sempre gelosa della sua autonomia sono una novità assoluta: l’istituzione della figura del cassiere regionale e di un collegio di revisori dei conti, chiamati a vigilare sul bilancio della Regione. E ancora viene indicato un termine di 90 giorni entro cui la Regione Siciliana dovrà sottoscrivere un nuovo accordo con lo Stato che vincoli il governo «a mettere in atto misure concrete per rimettere in sesto i conti della Sicilia e ridurre il disavanzo».

Il presidente della Regione ricorda invece la situazione ereditata: «Abbiamo trovato un indebitamento di otto miliardi e un disavanzo di sette miliardi. Frutto – sottolinea, autoassolvendosi – della gestione degli anni passati, almeno dal 1994 in poi». Per poi tirare qualche stilettata alle opposizioni: «Polemiche patetiche, chi ha fatto il piromane ora vuole fare il pompiere. Tutti ora si dicono fautori di questo provvedimento, anche chi ha contribuito a creare la crisi delle finanze». 


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