Formazione professionale, Regione lancia nuovo Avviso Enti di formazione possono associarsi con le imprese

La Regione siciliana lancia un nuovo avviso del programma di Formazione professionale, mirato a coinvolgere direttamente le imprese. Si chiama Formazione per la creazione di nuova occupazione ed è rivolto a disoccupati e non occupati a cui si offrono possibilità di riqualificare, o affinare, le proprie competenze. 

I soggetti beneficiari che possono presentare domanda per aderire all’Avviso sono di due tipologie: un’associazione temporanea di impresa o di scopo (ATI/ATS) composta da enti di formazione, in qualità di mandante,
e da imprese in qualità di mandataria; oppure ente di formazione singolo o partner con altri enti nella modalità dell’ATI/ATS. Le imprese non entrano nell’associazione, e quindi in questo caso non sono benefciarie di fnanziamenti. In tutte le opzioni le aziende si impegnano ad assumere almeno il 25% dei formati (40% nel caso di
imprese di grandi dimensioni).

L’iniziativa è stata presentata stamattina, a Palazzo Orleans, dal presidente della Regione Nello Musumeci e dall’assessore alla Formazione professionale Roberto Lagalla. Presenti anche il dirigente generale del dipartimento Istruzione, Salvo Taormina, e il dirigente del servizio Formazione professionale dell’assessorato, Giuseppe Giudice.

I destinatari delle attività formative possono essere giovani o adulti disoccupati, e persone in stato di non occupazione in possesso di qualifica professionale, diploma professionale di tecnico, diploma di scuola secondaria superiore, diploma di tecnico superiore, laurea, vecchio e nuovo ordinamento universitario triennale o magistrale. 

Il percorso formativo prevede una prima fase di formazione d’aula da 40 a 120 ore per un numero di allievi compreso tra 15 e 25. I corsi dovrebbero essere strettamente legati alle concrete esigenze delle imprese aventi sede in Sicilia, dando priorità a quelle che operano nei settori dell’agro-alimentare, del manifatturiero, incluse le attività artigiane e poi ancora nel campo dell’edilizia, delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, del turismo, dei beni culturali e dei servizi sociali.

In questa fase i costi dell’ente organizzatore che verranno coperti sono di 129 euro a ora corso. «Tale parametro – sottolinea la Regione – comprende tutti i costi che il benefciario è tenuto a sostenere per assicurare la corretta realizzazione dell’operazione finanziata».

La fase due invece prevede un tirocinio formativo in impresa per una durata compresa tra il 30 e l’80 per cento del totale delle ore di formazione in aula. L’impresa si deve impegnare a mettere a disposizione un tutor aziendale ogni cinque allievi. I costi del tutoraggio aziendale sono totalmente ed esclusivamente a carico dell’impresa. 

L’erogazione del contributo prevede un acconto pari al 60 per cento del finanziamento subito dopo l’avvio del corso. Mentre il restante saldo finale arriverà a conclusione del tirocinio formativo. Ma l’intervento si intende «finalizzato» solo se si conclude con almeno il 25% (per le imprese piccole) o il 40% (per quelle grandi) di assunzioni sul totale dei partecipanti al percorso formatvo previsto. Assunzioni con un
contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o a tempo determinato di una durata non
inferiore a sei mesi.
Se non scattano le assunzioni, il saldo verrà decurato

«Vogliamo far tornare a parlare l’impresa con il mondo educativo – sottolinea Musumeci – rivedere il sistema formativo, creare abilità professionali che siano richieste dal mercato. È questo che dobbiamo fare se vogliamo preparare un mondo del lavoro che non sia condannato alle aree di parcheggio. Gli enti di formazione per il governo regionale non sono il fine, ma uno strumento. Il fine sono i nostri giovani». A disposizione ci sono sei milioni di euro che fanno parte di un pacchetto complessivo di circa 25 milioni di euro per tutte le cinque misure di innovazione per l’impresa.

«Con questa iniziativa puntiamo ad accrescere la competitività delle imprese siciliane – spiega l’assessore Lagalla – investendo sulla formazione di soggetti non in stato di occupazione professionale, ma in possesso di titoli e creando le condizioni per il loro inserimento lavorativo direttamente in azienda. Si tratta di un’iniziativa che può dirsi sperimentale per la Sicilia».


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