Catania-Ragusa, Regione chiede garanzie allo Stato «Anticiperemo somme, ma Roma dovrà restituirle»

La Regione è disposta ad anticipare le somme che avrebbe dovuto tirare fuori il privato per la realizzazione della Catania-Ragusa, ma bisogna mettere nero su bianco che si tratta di fondi che lo Stato dovrà restituire. 

La posizione del governo Musumeci è stata ribadita oggi dall’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, che ha risposto a distanza alle parole della deputata cinquestelle Stefania Campo. Quest’ultima ieri, salutando il rinnovato impegno del governo nazionale a far sì che l’autostrada venga fatta con soldi pubblici, aveva alluso al rischio di un possibile ripensamento da parte della giunta Musumeci. «Non vorrei che proprio a questo punto fosse la Regione Siciliana ad assumere un atteggiamento capzioso, magari a causa del mancato coinvolgimento nella realizzazione dell’opera stessa», ha detto Campo. 

Parole a cui Falcone ha replicato questa mattina. «Come ribadiamo da un anno e mezzo, la Regione Siciliana non si tirerà indietro e, fino a dove necessario, farà la propria parte per arrivare all’obiettivo: la realizzazione della Catania-Ragusa nei fatti e non soltanto nelle dichiarazioni di intenti – commenta Falcone -. Al governo nazionale abbiamo assicurato il nostro supporto finanziario, ricordando tuttavia che le risorse dei siciliani da utilizzare per l’opera saranno delle mere anticipazioni. Abbiamo dunque chiesto – continua l’assessore – anche nel corso dell’ultimo tavolo a Ragusa con il ministero delle Infrastrutture, l’Anas e le amministrazioni locali, tutte le opportune garanzie sulla restituzione di tali ingenti stanziamenti, oltre – conclude – a sottolineare doverosamente come Roma, oggi più che mai, debba andare fino in fondo mantenendo l’impegno preso davanti all’intero popolo siciliano».

Il viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri ieri ha promesso un iter breve – la delibera definitiva del Cipe dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno – per l’acquisizione definitiva del progetto che era stato vinto da Sarc, società privata divenuta negli anni Duemila concessionaria per la Ragusa-Catania. Il progetto di finanza presentato dalla famiglia Bonsignore vale 40 milioni, a cui si aggiunge oltre mezzo miliardo di investimenti che il privato avrebbe dovuto investire. L’impegno del governo Musumeci dovrebbe consistere nel coprire quest’ultima quota, con la promessa di ottenerne la restituzione. Tra i vantaggi che dovrebbero derivare dalla realizzazione dell’opera con soldi pubblici, c’è l’assenza di un pedaggio per gli automobilisti che, altrimenti, sarebbero stati costretti a pagare anche oltre dieci euro a tratta.


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